Elba Fishing Blog
Pesca sportiva in mare e in acqua dolce. Tecniche, attrezzature, esperienze.

Pesca a feeder in velocità

Tem­po di let­tu­ra: 6 minu­ti

In cer­te disci­pli­ne e con cer­ti pesci è spes­so fon­da­men­ta­le coglie­re l’at­ti­mo. Non per­ce­pi­re una man­gia­ta oppu­re per­ce­pir­la ma arri­var­vi in ritar­do con la fer­ra­ta pro­du­co­no il mede­si­mo effet­to nega­ti­vo: da un lato non ci ren­dia­mo con­to che il pesce si sta inte­res­san­do all’e­sca, dal­l’al­tro ce ne accor­gia­mo ma non riu­scia­mo a cat­tu­rar­lo. Quan­do capi­ta per di più sia­mo incli­ni a pen­sa­re che si trat­ti di minu­ta­glia, di distur­bo, qua­si esclu­den­do a prio­ri che le pic­co­le vibra­zio­ni del qui­ver o un’e­sca rovi­na­ta pos­sa­no inve­ce esse­re deter­mi­na­te da pesci di buo­na taglia che han­no un modo di man­gia­re par­ti­co­la­re, per natu­ra o in quel par­ti­co­la­re momen­to. Chi è abi­tua­to ad esem­pio ai cefa­li sa di cosa par­lo. Che si trat­ti di una carat­te­ri­sti­ca intrin­se­ca del­la spe­cie o di una for­ma di dif­fi­den­za o apa­tia, la pron­tez­za a vol­te è tut­to ciò che con­ta. Vedia­mo nel det­ta­glio di che si tratta.

Feeder in foce

1. L’attrezzatura

La capa­ci­tà di regi­stra­re l’in­te­ra­zio­ne di un pesce con l’e­sca è deter­mi­na­ta in buo­na par­te dal­l’at­trez­za­tu­ra che uti­liz­zia­mo. Dato che la scel­ta del­la can­na dipen­de da mol­ti fat­to­ri dicia­mo che la rego­la gene­ra­le è quel­la di ado­pe­ra­re la can­na più leg­ge­ra e sen­si­bi­le pos­si­bi­le per lo spe­ci­fi­co con­te­sto. E per con­te­sto si inten­do­no sia lo spot, sia le con­di­zio­ni ambien­ta­li nel­le qua­li ci tro­via­mo ad operare.
Con­fron­tan­do­mi spes­so con chi pesca esclu­si­va­men­te in mare noto che qui c’è una cer­ta ten­den­za a sovra­sti­ma­re le rea­li neces­si­tà in ter­mi­ni di attrez­za­tu­re e que­sto pro­ba­bil­men­te deri­va da una diver­sa con­ce­zio­ne di pesca a fee­der, che in mare vie­ne influen­za­ta dal­le tra­di­zio­na­li e abi­tua­li tec­ni­che di pesca a fon­do. Ne abbia­mo par­la­to tan­te vol­te ma occor­re ripe­te­re che la dif­fe­ren­za tra una pesca “d’at­te­sa” ed una pesca “di let­tu­ra” impli­ca che per la secon­da ser­ve un’at­trez­za­tu­ra mol­to sensibile.

Can­na da fee­der leg­ge­ro con qui­ver-tip da 1oz in car­bo­nio pieno.

Sensitip

La sen­si­bi­li­tà del siste­ma aumen­ta poi se in bobi­na si uti­liz­za il trec­cia­to, che nel­l’ap­proc­cio in velo­ci­tà non ser­ve tan­to per rag­giun­ge­re mag­gio­ri distan­ze di lan­cio quan­to per eli­mi­na­re l’e­la­sti­ci­tà del nylon, pre­sen­te uni­ca­men­te sot­to for­ma di lea­der (giu­sto 2–3 vol­te la lun­ghez­za del­la can­na). È logi­co dedur­re che con il trec­cia­to la fun­zio­ne ammor­tiz­za­tri­ce vie­ne svol­ta esclu­si­va­men­te dal­la can­na e dun­que la sua “mor­bi­dez­za” è impre­scin­di­bi­le se non si vuol gra­va­re in ecces­so sul­la par­te fina­le del­la len­za. La can­na non solo deve esse­re sen­si­bi­le, al fine di regi­stra­re le toc­che più deli­ca­te, ma dun­que anche in gra­do di com­pen­sa­re la rigi­di­tà del­la trec­cia in fase di combattimento.

In bobi­na un buon trec­cia­to da 0.10 mm che ter­mi­na con uno “shock” lea­der in nylon lun­go 2–3 vol­te la can­na la cui fun­zio­ne è quel­la di miti­ga­re la rigi­di­tà e far fron­te ad even­tua­li feno­me­ni di abra­sio­ne sul fondo.

Trecciato in bobina

2. La montatura

Velo­ci­tà e reat­ti­vi­tà a livel­lo del­la mon­ta­tu­ra signi­fi­ca­no ter­mi­na­le cor­to. Se vole­te appro­fon­di­re la que­stio­ne dei ter­mi­na­li nel­la pesca a fee­der vi sug­ge­ri­sco di leg­ge­re “Il ter­mi­na­le da fee­der: lun­ghez­za, dia­me­tro e mate­ria­li”. Qui basta sug­ge­rir­ne l’u­ti­liz­zo ricor­dan­do che per cor­to si inten­de una misu­ra infe­rio­re ai 50 cm come limi­te mas­si­mo men­tre in media si atte­sta sui 20 cm o poco più.
La mon­ta­tu­ra che meglio si spo­sa con que­sto approc­cio è, nean­che a pen­sar­ci trop­po, l’e­li­cot­te­ro clas­si­co. Anche in que­sto caso pote­te appro­fon­di­re leg­gen­do “Mon­ta­tu­re: heli­cop­ter rig”.

Rig ad eli­cot­te­ro con ter­mi­na­le cor­to. Si trat­ta di una mon­ta­tu­ra estre­ma­men­te rapi­da nel tra­smet­te­re le man­gia­te e, quan­do il fee­der è di un cer­to peso, autoferrante.

Heli rig

L’e­li­cot­te­ro clas­si­co a ter­mi­na­le cor­to è pro­ba­bil­men­te la mon­ta­tu­ra in asso­lu­to più respon­si­va che pos­sia­mo met­te­re in cam­po. Il fee­der non dovreb­be esse­re trop­po leg­ge­ro poi­ché deve scen­de­re abba­stan­za rapi­da­men­te sul fon­do, rive­lar­si mol­to sta­bi­le e poter ren­de­re la mon­ta­tu­ra auto­fer­ran­te. Mol­to dipen­de anche dal­la pro­fon­di­tà che dob­bia­mo affron­ta­re con valu­ta­zio­ni diver­se da caso a caso.
Fate sem­pre mol­ta atten­zio­ne poi­ché con il trec­cia­to in bobi­na e que­sto setup non è dato distrar­si nean­che un secondo.

Link spon­so­riz­za­ti

3. Esche e inneschi

Ben­ché io sia un fan del­l’­hair rig (e deri­va­ti), che uso di fre­quen­te anche in mare, qui voglio con­si­glia­re gli inne­schi diret­ti, ossia con il boc­co­ne diret­ta­men­te appun­ta­to sul­l’a­mo. Lo fac­cio per ren­de­re più “uni­ver­sa­le” l’ap­proc­cio visto che par­lia­mo di velo­ci­tà e che quan­to det­to può esse­re appli­ca­to con suc­ces­so in qual­sia­si ambien­te. Dun­que nien­te di com­pli­ca­to, basta che l’e­sca sia pro­por­zio­na­ta all’a­mo che inten­dia­mo uti­liz­za­re, in que­sto caso comun­que non pic­co­lis­si­mo poi­ché tan­to più il ter­mi­na­le è cor­to tan­to più occor­re sali­re di dia­me­tro e di con­se­guen­za anche di misura.
Ricor­do che in bobi­na abbia­mo il trec­cia­to, che la mon­ta­tu­ra è ten­den­zial­men­te auto­fer­ran­te e che un ter­mi­na­le cor­to è poco ela­sti­co. Quin­di se non voglia­mo che il pesce strap­pi pro­prio sul fina­le non pos­sia­mo usa­re dia­me­tri ecces­si­va­men­te ridotti.

Inne­sco diret­to dei dischi di pane.

pane innesco diretto

Il ragio­na­men­to è iden­ti­co a quel­lo che farem­mo se pescas­si­mo a metod/pellet fee­der, quin­di use­re­mo come mini­mo uno 0.18 ten­den­do ver­so lo 0.22 (a secon­da del­la taglia e del­le carat­te­ri­sti­che dei pesci); ne vie­ne che l’a­mo sarà pro­por­zio­na­to al fine di otte­ne­re una lega­tu­ra effi­ca­ce. Le esche sono tra le più varie ed elen­car­le tut­te sareb­be impos­si­bi­le. L’im­por­tan­te è poter con­fe­zio­na­re un inne­sco che ben nascon­da l’a­mo facen­do­ne fuo­riu­sci­re per­fet­ta­men­te la punta.

Inne­sco diret­to di un quar­to di boi­lie pop-up.

innesco pop-up

Inne­sco di un nug­get fish­meal pop-up. Rispet­to alla boi­lie si trat­ta di un’e­sca morbida.

Nugget fishmeal

Indi­pen­den­te­men­te dal­l’e­sca spe­ci­fi­ca che sce­glie­re­te se ne pos­so­no iden­ti­fi­ca­re alme­no tre tipo­lo­gie: esche affon­dan­ti, esche leg­ge­re ed esche gal­leg­gian­ti (pop-up). L’e­sca affon­dan­te ha un peso ben defi­ni­to (es. un toc­chet­to di for­mag­gio a pasta semi­du­ra) e si ada­ge­rà per lo più sta­bil­men­te sul fon­do; l’e­sca leg­ge­ra (es. del pane o un ciuf­fet­to di bigat­ti­ni) a secon­da del­l’a­mo scel­to sarà sog­get­ta a movi­men­to in pre­sen­za di cor­ren­te; infi­ne l’e­sca pop-up ten­de­rà a sol­le­var­si in modo net­to dal fon­do. La scel­ta, indi­pen­den­te­men­te dei gusti (dol­ce, sala­ta, da fiu­me, da mare), riguar­da il suo com­por­ta­men­to e que­sto riflet­te sia le carat­te­ri­sti­che del fon­da­le che le abi­tu­di­ni del pesce che inten­dia­mo insidiare.

Il cefa­lo è un pesce tec­ni­co e dal­la man­gia­ta par­ti­co­la­re la cui cat­tu­ra richie­de mol­te atten­zio­ni. Rispon­de par­ti­co­lar­men­te bene ad inne­schi leg­ge­ri (pane) e pop-up (pez­zet­ti di boi­lies bian­che, nug­ge­ts al pesce, ecc.) ma non disde­gna affat­to inne­schi affon­dan­ti mor­bi­di come il pet­to di pol­lo e il for­mag­gio a pasta semidura.

cefalo

Per fare un esem­pio chia­ri­fi­ca­to­re, se peschia­mo su un fon­da­le dif­fi­ci­le (in cui ad es. l’a­mo rischia di inca­gliar­si o di fini­re nasco­sto) con­ver­rà uti­liz­za­re un’e­sca pop-up, se peschia­mo su un fon­da­le puli­to ma mor­bi­do sarà pre­fe­ri­bi­le un’e­sca leg­ge­ra, se peschia­mo su un fon­da­le puli­to ma duro andrà benis­si­mo un’e­sca affon­dan­te. Que­sta è tut­ta­via una rego­la mol­to gene­ra­le e la scel­ta del­l’e­sca, in base al suo com­por­ta­men­to, va atten­ta­men­te valu­ta­ta di vol­ta in volta.

“Pel­let” di for­mag­gio otte­nu­to con punzone.

pellet-formaggio

Inne­sco diret­to del toc­chet­to di pol­lo cru­do “al naturale”.

Innesco pollo

4. Distanza e velocità

Ben­ché l’he­li­cop­ter rig sia una mon­ta­tu­ra che si pre­sta a lun­ghi lan­ci e in bobi­na il trec­cia­to favo­ri­sca sia la distan­za che la mas­si­ma tra­smis­si­bi­li­tà del­le man­gia­te è noto che il long ran­ge pone sem­pre qual­che pro­ble­ma di let­tu­ra, spe­cie in ambien­te natu­ra­le. Ciò è dovu­to al fat­to che quan­do in acqua vi è una gran quan­ti­tà di filo que­sto non sarà mai in linea ret­ta con il qui­ver e risul­te­rà sog­get­to a per­tur­ba­zio­ni che aumen­ta­no man mano che il siste­ma pescan­te si tro­va in lon­ta­nan­za. Nel long ran­ge si uti­liz­za­no poi attrez­za­tu­re più robu­ste che van­no in con­tra­sto con quan­to det­to poc’anzi.
Se dun­que sie­te inte­res­sa­ti a que­sto approc­cio, l’a­zio­ne di pesca deve svol­ger­si ad una distan­za non ecces­si­va, che con­sen­ta lan­ci e recu­pe­ri rapi­di e che soprat­tut­to per­met­ta di visua­liz­za­re ogni inte­ra­zio­ne dei pesci con l’e­sca, com­pre­se le fasti­dio­se “line bites” la cui inter­pre­ta­zio­ne può sug­ge­ri­re modi­fi­che al siste­ma pescan­te e in par­ti­co­la­re al tipo di innesco.

Quan­do i cefa­li entra­no in pastu­ra vale il det­to scher­zo­so «… nel dub­bio, fer­ra!». Se ave­te cali­bra­to mol­to bene le dimen­sio­ni del­l’in­ne­sco il siste­ma è auto­fer­ran­te ma capi­ta spes­so che la man­gia­ta “defi­ni­ti­va” tar­di ad arri­va­re per via del “gio­che­rel­la­re” del pesce con l’e­sca, fat­to di con­ti­nui assaggi.
In que­sti casi una leg­ge­ra fer­ra­ta sul tre­mo­lio del qui­ver acce­le­ra le catture.

cefalo

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