Elba Fishing Blog
Pesca sportiva in mare e in acqua dolce. Tecniche, attrezzature, esperienze.

Pesca a feeder in mare: consigli per l’estate

Tem­po di let­tu­ra: 8 minu­ti

Che l’e­sta­te sia più una cro­ce o una deli­zia per chi pesca da riva dipen­de dagli spot a dispo­si­zio­ne. A cau­sa del distur­bo antro­pi­co nel­le loca­li­tà turi­sti­che è deci­sa­men­te una cro­ce, lad­do­ve inve­ce il distur­bo è mino­re è tut­ta un’al­tra sto­ria ed è faci­le fare buo­ne pesca­te. Per mol­ti di noi vale però più la pri­ma che la secon­da, con le ferie d’a­go­sto in mete comu­ni e sovraf­fol­la­te a far da cor­ni­ce alla nostra pas­sio­ne, dif­fi­cil­men­te pra­ti­ca­bi­le con tran­quil­li­tà e suc­ces­so.
Dun­que che fare? Ognu­no ha la pro­pria ricet­ta ma nel mio caso di cer­to vale la rego­la del less is more: una tec­ni­ca sem­pli­ce ed effi­ca­ce come il fee­der, un’at­trez­za­tu­ra ridot­ta al mini­mo ed uno spot che sia poco fre­quen­ta­to alle pri­me ore del mat­ti­no o del­la sera.

Una ses­sio­ne a fee­der in sco­glie­ra natu­ra­le. Tut­to ciò che ser­ve deve poter entra­re nel­la sac­ca por­ta­can­ne.

Feeder in scogliera naturale

Consiglio n.1: preferire la scogliera

Va da sé che quan­to più uno spot è como­do e facil­men­te rag­giun­gi­bi­le tan­to più sarà “aggre­di­to” dai bagnan­ti sin dal­le pri­me ore del mat­ti­no men­tre alla sera vedrà una per­ma­nen­za pro­lun­ga­ta degli stes­si. Que­sto è il moti­vo per il qua­le ten­do a pre­fe­ri­re le sco­glie­re e su que­ste spot che richie­do­no un po’ di cam­mi­na­ta: sono i pri­mi a svuo­tar­si e gli ulti­mi ad esse­re occu­pa­ti. Se ave­te la for­tu­na di poter­ne indi­vi­dua­re qual­cu­no non man­ca­te di stu­diar­ne il fon­da­le, cosa che in esta­te è piut­to­sto faci­le: basta far­ci il bagno con la masche­ra.

 Fon­da­le misto roc­cio­so, sab­bio­so e detri­ti­co, abba­stan­za duro, con pic­co­li ban­chi di posi­do­nia. Con l’os­ser­va­zio­ne diret­ta e son­dan­do a piom­bo si indi­vi­dua un’a­rea a bas­so rischio di inca­glio.

Fondale mare feeder

Fon­da­le misto roc­cio­so-ciot­to­lo­so, ten­den­zial­men­te pia­neg­gian­te e a bas­so rischio di inca­glio. Una deci­na di metri più a lar­go i ciot­to­li lascia­no spa­zio a sab­bia a gra­nu­lo­me­tria medio-fine con qual­che pic­co­lo ban­co di posi­do­nia.

Fondale mare feeder

Non pre­oc­cu­pa­te­vi più di tan­to se duran­te la vostra esplo­ra­zio­ne diur­na non vede­te pesci par­ti­co­lar­men­te inte­res­san­ti, non sia­mo ai Carai­bi e ricor­da­te­vi del distur­bo antro­pi­co; nel­le ore giu­ste e con un’a­de­gua­ta pastu­ra­zio­ne di soli­to si rie­sce a con­cen­tra­re qual­che pre­da degna di nota anche in zone che ave­va­mo giu­di­ca­to poten­zial­men­te poco pro­dut­ti­ve. Ed in que­sto il fee­der, se pra­ti­ca­to con peri­zia, è una tec­ni­ca ecce­zio­na­le.
Gli altri spot in esta­te pon­go­no mag­gio­ri pro­ble­mi. In por­ti e por­tic­cio­li sono in vigo­re divie­ti di pesca e comun­que c’è un con­ti­nuo via­vai di imbar­ca­zio­ni, per non par­la­re degli ormeg­gi spar­si ovun­que. Le spiag­ge libe­re sono poi sem­pre meno e indi­vi­duar­ne una ido­nea non è affat­to sem­pli­ce.

Consiglio n.2: pescare a feeder

Nes­su­no vi costrin­ge e se non riu­sci­te ad abban­do­na­re la bolo­gne­se con il bigat­ti­no pote­te pro­var­ci ma con­si­de­ra­te che repe­ri­re cer­te esche/pasture e con­ser­var­le alla giu­sta tem­pe­ra­tu­ra può non esse­re pra­ti­co in esta­te se vi tro­va­te in vacan­za. Io di soli­to abban­do­no il bigat­ti­no in pri­ma­ve­ra avan­za­ta e lo ripren­do in autun­no inol­tra­to, ma è una scel­ta per­so­na­le. Rispet­to alla pesca al col­po il fee­der vi con­sen­te di pesca­re a qual­sia­si distan­za, dal­l’im­me­dia­to sot­to riva fino a deci­ne e deci­ne di metri dal­la posta­zio­ne; soprat­tut­to non vi vin­co­la con la pastu­ra­zio­ne in quan­to pote­te usa­re del “sec­co” (es. sfa­ri­na­ti e micro­pel­le­ts) ed ave­te appun­to un pastu­ra­to­re che vi aiu­ta a con­cen­tra­re i pesci esat­ta­men­te dove ave­te depo­si­ta­to l’e­sca qua­le che sia la distan­za di lan­cio. Uni­ca rego­la: lan­cia­te con una cer­ta fre­quen­za e con estre­ma pre­ci­sio­ne sem­pre nel­lo stes­so pun­to.

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Consiglio n.3: portare solo lo stretto necessario

In sco­glie­ra di soli­to basta un tri­po­de poi­ché con un po’ di for­tu­na si rie­sce sem­pre ad indi­vi­dua­re un posto dove alle­sti­re una posta­zio­ne ridot­ta all’os­so ma sta­bi­le. Evi­ta­te se pos­si­bi­le i pan­chet­ti per­ché sono como­di, è vero, ma sul­la lun­ga distan­za il tra­spor­to può risul­ta­re fati­co­so. Oltre ovvia­men­te a can­na e muli­nel­lo ido­nei vi occor­ro­no il gua­di­no (meglio se a testa pie­ghe­vo­le), il tri­po­de ed una pic­co­la sca­to­la con scom­par­ti per lo stret­to neces­sa­rio alla mon­ta­tu­ra (minu­te­ria, ami, pastu­ra­to­ri e poco altro). Un paio di sec­chi pie­ghe­vo­li in EVA pesa­no poco o nul­la, non occu­pa­no gran che di spa­zio e sono asso­lu­ta­men­te rac­co­man­da­ti (uno lo usa­te come bagna-pastu­ra ed uno per pren­de­re l’ac­qua). Non dimen­ti­ca­te una rete por­ta pesci con cor­di­no, poi­ché nel caso cat­tu­ria­te qual­co­sa da trat­te­ne­re è bene che riman­ga in acqua e non al cal­do sugli sco­gli.

Una sca­to­la a scom­par­ti di misu­ra 21x15x6 è più che suf­fi­cien­te per tra­spor­ta­re l’oc­cor­ren­te (pastu­ra­to­ri, filo, ami ecc.).

scatola da feeder

I sec­chi pie­ghe­vo­li sono mol­to leg­ge­ri e occu­pa­no poco spa­zio. Ne con­si­glio due, uno più lar­go come bagna-pastu­ra ed uno più pic­co­lo per pren­de­re l’ac­qua. Una vol­ta pie­ga­ti pos­so­no esse­re ripo­sti uno den­tro l’al­tro.

Secchio pieghevole in EVA

La rego­la è che tut­to deve entra­re in una sac­ca da pesca capien­te, così da ave­re solo quel­la sul­le spal­le e le mani libe­re.

Consiglio n.4: canna e mulinello da feeder M‑H

Mol­ti di voi saran­no ten­ta­ti di uti­liz­za­re una can­na da beach led­ge­ring e in man­can­za d’al­tro ci si può adat­ta­re tut­ta­via vi con­si­glio una fee­der rod medium-hea­vy che abbia un casting max sui 90–110 gr e tre qui­ver (vet­ti­ni) a dispo­si­zio­ne. Vi assi­cu­ro che è come ave­re tre can­ne diver­se in una, poten­do così spa­zia­re dal­l’ap­proc­cio light e di let­tu­ra ad uno più strong e su lun­ga distan­za. In com­mer­cio vi sono mol­te all­round di mar­ca e ad un prez­zo ragio­ne­vo­le che per la pesca in mare sono l’i­dea­le (es. la Tra­buc­co Pre­ci­sion RPL Fee­der Plus da 13″); uti­liz­za­te il vet­ti­no light per la pesca a bre­ve distan­za e bas­so fon­da­le (pastu­ra­to­ri leg­ge­ri), quel­lo medium se c’è un po’ di onda o mag­gior pro­fon­di­tà (pastu­ra­to­ri di peso medio) ed infi­ne quel­lo strong per la pesca a distan­za o in caso di ven­to e onda mag­gio­ri (pastu­ra­to­ri più pesan­ti).

La discre­ta pro­fon­di­tà, la pre­sen­za di una leg­ge­ra brez­za e il mare non pro­prio ad olio sug­ge­ri­sco­no l’u­so di qui­ver medium per la bre­ve distan­za e strong per la lun­ga.

canna feeder scogliera

A que­ste can­ne con­vie­ne abbi­na­re un muli­nel­lo capien­te ma non esa­ge­ra­to, altri­men­ti si rischia di sbi­lan­ciar­le trop­po. Il filo da imbo­bi­na­re va dal­lo 0.20 allo 0.22 ma il con­si­glio è di usa­re lo 0.20 e poi col­le­gar­vi uno shock lea­der più gene­ro­so (es. 0.24–0.25) giu­sto per il lan­cio ed even­tua­li abra­sio­ni nei pri­mi metri. Il filo è bene sia affon­dan­te (es. Tra­buc­co XPS Match Sin­king e simi­li), spe­cie se si pre­ve­de­re di lan­cia­re ad una cer­ta distan­za.

4000–4500 sono le taglie idea­li per il muli­nel­lo da fee­der.

Mulinello Mitchell

Consiglio n.5: usare pasturatori open-end

Qui imma­gi­no mol­ti di voi pen­si­no di usa­re i clas­si­ci block-end da bigat­ti­no ma i miglio­ri sono quel­li aper­ti ai poli (open-end) e per di più a gab­bia in quan­to se vi ser­ve pote­te rive­stir­li (io uti­liz­zo dei cilin­dri rica­va­ti da una came­ra d’a­ria di bici­clet­ta ma va bene anche del nastro iso­lan­te).

Fee­der open-end a gab­bia e par­zial­men­te coper­to con guai­na di gom­ma.

feeder open end

A meno che non peschia­te esclu­si­va­men­te con il bigat­ti­no vi ser­vo­no solo que­sti pastu­ra­to­ri; sono più ver­sa­ti­li e vi per­met­to­no di uti­liz­za­re tan­ti tipi di pastu­ra, anche mol­to diver­si tra loro, micro­pel­le­ts com­pre­si.

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Consiglio n.6: quali esche e pasture scegliere

Se sie­te tra i mag­got addic­ted pro­ba­bil­men­te avre­te già abban­do­na­to la let­tu­ra, se come me inve­ce rite­ne­te che il bigat­ti­no sia “sco­mo­do” d’e­sta­te allo­ra vi si apri­rà il mon­do del­le esche alter­na­ti­ve, a bas­so impat­to eco­no­mi­co, di lun­ga con­ser­va­zio­ne e asso­lu­ta­men­te effi­ca­ci.
La pri­me due sono pol­lo e for­mag­gio. Ne abbia­mo già par­la­to e vi invi­to a leg­ge­re i rela­ti­vi arti­co­li. La ter­za sono i pel­let duri che pote­te ren­de­re mag­gior­men­te attrat­ti­vi trat­tan­do­li la not­te pri­ma con una misce­la di acqua e addi­ti­vo liqui­do di vostra scel­ta (in mare di soli­to sar­da liqui­da o krill); basta bagnar­li appe­na, così che la super­fi­cie si ammor­bi­di­sca e assor­ba l’ad­di­ti­vo sen­za tut­ta­via ren­der­li trop­po fra­gi­li.
Se que­ste tre vi sem­bra­no trop­po stra­ne pote­te sem­pre ripie­ga­re sul tota­no o sul cala­ma­ro (facil­men­te repe­ri­bi­li decon­ge­la­ti e a bas­so prez­zo in qual­sia­si pesche­ria) di cui si inne­sca­no i ten­ta­co­li ed il man­tel­lo taglia­to a stri­sce. E se infi­ne il vostro spot non man­ca di cefa­li per­ché non impo­sta­re una pesca­ta con solo pane? Una o due buste di pan bau­let­to e ave­te sia esca che pastu­ra.

Ora­ta cat­tu­ra­ta in sco­glie­ra con inne­sco del filet­to di pol­lo cru­do.

Orata in scogliera con il pollo

La pastu­ra più effi­ca­ce da uti­liz­za­re è la fon­do mare oppu­re un mix con la cefa­lo bian­ca (es. fon­do mare+cefalo bian­ca o anche sar­da macinata+cefalo bian­ca). Por­ta­te il sac­chet­to sul­lo spot e pro­ce­de­te alla bagna­tu­ra (vi ricor­do i due sec­chiel­li in EVA). Se vole­te, ma non è stret­ta­men­te neces­sa­rio, pote­te aggiun­ge­re anche dei micro­pel­le­ts (alla fari­na di pesce o al krill) come par­ti­cel­le dure. Se opta­te per un mix pote­te misce­la­te i com­po­nen­ti a sec­co e poi por­tar­li in una busta già mixa­ti. Vi scon­si­glio di bagnar­li pri­ma, sem­pli­ce­men­te per­ché pesa­no di più e l’ac­qua di mare è sem­pre meglio di quel­la del rubi­net­to (che a vol­te con­tie­ne clo­ro).

Consiglio n.7: meglio il cambio di luce al mattino

A meno che non voglia­te ten­ta­re la sor­te tra i bagnan­ti, scel­ta che alcu­ni fan­no ma — pre­met­te­te­mi di dire — sem­pre discu­ti­bi­le, ricor­da­te che in gene­re d’e­sta­te la pesca dagli sco­gli e dal­le spiag­ge — e in gene­ra­le dove sia con­sen­ti­ta la bal­nea­zio­ne — è vie­ta­ta nel­le 12 ore che van­no dal­le 8.30 del mat­ti­no alle 8.30 di sera. Poco male visto che il cam­bio di luce è uni­ver­sal­men­te rico­no­sciu­to come il momen­to miglio­re. Ora si trat­ta solo di sce­glie­re se pesca­re a caval­lo del­l’al­ba o del tra­mon­to.
In un vec­chio nume­ro del­la rivi­sta abbia­mo affron­ta­to l’ar­go­men­to e sud­di­vi­so le spe­cie più comu­ni in cre­pu­sco­la­ri, diur­ne e not­tur­ne oltre ad aver sot­to­li­nea­to come que­ste abi­tu­di­ni pos­sa­no in par­te cam­bia­re a secon­da del­la sta­gio­ne.
Se tut­ta­via voles­si­mo ridur­re ai mini­mi ter­mi­ni la que­stio­ne potrem­mo soste­ne­re che la mag­gior par­te dei nostri tar­get sono in gene­re diur­no-cre­pu­sco­la­ri e che le ore più pro­fi­cue van­no dal cre­pu­sco­lo astro­no­no­mi­co (sole a ‑18° sot­to l’o­riz­zon­te) fino all’ora suc­ces­si­va alla leva­ta di sole, in pra­ti­ca dal­le qua­si due ore che pre­ce­do­no l’al­ba e quel­la suc­ces­si­va, ma non oltre. In que­sto arco di tem­po sono atti­vi sia i pre­da­to­ri cre­pu­sco­la­ri (come le spi­go­le) che gli spa­ri­di diur­no-cre­pu­sco­la­ri (sara­ghi e occhia­te) con le ora­te a sole già sopra l’o­riz­zon­te.
La pesca al cala­so­le inve­ce si effet­tua da un’o­ra pri­ma del tra­mon­to (ed è pos­si­bi­le che vi sia­no anco­ra per­so­ne in spiag­gia e sugli sco­gli) fino al cre­pu­sco­lo astro­no­mi­co, dopo­di­ché diven­ta pesca in not­tur­na, mol­to più com­pli­ca­ta e selet­ti­va in ter­mi­ni di spot e spe­cie.
Occor­re anche con­si­de­ra­re che di not­te nel­la pesca a fon­do la visi­bi­li­tà del vet­ti­no e la pre­ci­sio­ne nel lan­cio sono com­pro­mes­si! I vet­ti­ni del­le can­ne da fee­der sono sot­ti­li e mal si pre­sta­no all’ap­pli­ca­zio­ne (pur sem­pre pos­si­bi­le con il nastro iso­lan­te) di star­light.
Giun­ge­re dun­que sul­lo spot duran­te il cre­pu­sco­lo astro­no­mi­co che pre­ce­de l’al­ba con­sen­te di pre­pa­rar­ci ad una pesca­ta che man mano sfrut­te­rà la cre­scen­te illu­mi­na­zio­ne, idea­le per l’ap­proc­cio a fee­der. Il mio con­si­glio è quin­di quel­lo di rinun­cia­re a qual­che ora di son­no ma di sfrut­ta­re il mat­ti­no piut­to­sto che la sera.

Alba sul­la spiag­gia di Rea­le (Iso­la d’El­ba).

Alba spiaggia di Reale

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