Elba Fishing Blog
Pesca sportiva in mare e in acqua dolce. Tecniche, attrezzature, esperienze.

La pesca, le fasi lunari e le maree

Tem­po di let­tu­ra: 7 minu­ti

Negli ulti­mi anni non c’è sta­ta mai, e dico mai, una ses­sio­ne di pesca che non sia sta­ta pre­ce­du­ta da un’at­ten­ta osser­va­zio­ne del­le fasi di marea. Il per­ché ha una moti­va­zio­ne piut­to­sto sem­pli­ce: per­ché ne ho visto gli effet­ti e dopo è diven­ta­ta abi­tu­di­ne. Suc­ce­de a qua­si tut­ti i pesca­to­ri del trat­to di foce. Qui il rit­mo tida­le ha influen­ze così macro­sco­pi­che sul­le cor­ren­ti e sui livel­li idro­me­tri­ci che è pra­ti­ca­men­te impos­si­bi­le igno­rar­lo e se lo fai sba­gli sicu­ra­men­te approc­cio. In mare, per la sua vasti­tà, ce ne accor­gia­mo meno ma il fat­to che le varia­zio­ni di cor­ren­te e di livel­lo idro­me­tri­co sia­no tal­vol­ta poco per­ce­pi­bi­li (ad occhio nudo) non signi­fi­ca affat­to che per i pesci e gli orga­ni­smi mari­ni sia lo stes­so. Mol­ti fat­to­ri ven­go­no chia­ma­ti in cau­sa quan­do si par­la di influen­ze ambien­ta­li sul­l’at­ti­vi­tà dei pesci ma tra que­sti le maree han­no rive­sto­no for­se uno dei ruo­li più rilevanti.

Sole e luna: le maree astronomiche

Il rit­mo tida­le, così come sia­mo abi­tua­ti a cono­scer­lo, dipen­de sostan­zial­men­te dal­la fase luna­re e dal­la posi­zio­ne che Sole e Luna han­no rispet­to alla Ter­ra. Ana­liz­zia­mo le varie fasi una ad una:

  • Luna nuo­va (o con­giun­zio­ne o fase di novi­lu­nio): la Luna si tro­va fra la Ter­ra e il Sole, sor­ge al mat­ti­no e tra­mon­ta alla sera. In que­sta fase alba luna­re e alba sola­re, come i tra­mon­ti, ten­do­no a coin­ci­de­re (più o meno). La not­te dun­que la luna non si vede e il cie­lo risul­ta quin­di pri­vo di qual­sia­si illu­mi­na­zio­ne, stel­le a par­te. È per inten­der­ci “buio pesto”. Con Sole e Luna in con­giun­zio­ne i loro effet­ti sul­le gran­di mas­se d’ac­qua (mari, ocea­ni e gran­di laghi) sono mas­si­mi e si han­no le maree più impo­nen­ti det­te Maree vive o sizi­gia­li.
  • Luna cre­scen­te: pas­san­do dal novi­lu­nio al pri­mo quar­to la Luna sor­ge sem­pre più tar­di al mat­ti­no e tra­mon­ta sem­pre più tar­di alla sera. Alba e tra­mon­to dei due astri van­no ogni gior­no sem­pre più fuo­ri fase e gli effet­ti sul­le maree si atte­nua­no progressivamente.
  • Pri­mo quar­to: Luna e Sole sono su due assi orto­go­na­li tan­to che vedia­mo illu­mi­na­ta solo mez­za fac­cia luna­re. La Luna sor­ge intor­no a mez­zo­gior­no e tra­mon­ta cir­ca a mez­za­not­te. Le maree che si veri­fi­ca­no ai quar­ti di luna ven­go­no det­te maree mor­te o di qua­dra­tu­ra e sono quel­le di mini­ma ampiezza.
  • Gib­bo­sa cre­scen­te: pas­san­do dal pri­mo quar­to al ple­ni­lu­nio la luna sor­ge sem­pre più tar­di rispet­to a mez­zo­gior­no e tra­mon­ta sem­pre più oltre la mez­za­not­te. Inol­tre si amplia la fac­cia illu­mi­na­ta e comin­cia a influen­za­re la lumi­no­si­tà not­tur­na. Dai mini­mi del­le maree di qua­dra­tu­ra l’am­piez­za aumen­ta progressivamente.
  • Luna pie­na (o oppo­si­zio­ne o fase di ple­ni­lu­nio): la posi­zio­ne del­la Ter­ra è com­pre­sa tra Sole e Luna. La Luna sor­ge alla sera e tra­mon­ta al mat­ti­no. Alba e tra­mon­to dei due astri sono dun­que “oppo­sti” anche se avven­go­no più o meno allo stes­so ora­rio. Con Sole e Luna in oppo­si­zio­ne i loro effet­ti sul­le gran­di mas­se d’ac­qua sono mas­si­mi e si han­no di nuo­vo le maree più impo­nen­ti (Maree vive o sizi­gia­li). La situa­zio­ne è simi­le a quan­do sia­mo nel­la fase di novi­lu­nio tran­ne che per un fat­to­re impor­tan­tis­si­mo: l’il­lu­mi­na­zio­ne not­tur­na è massima.
  • Gib­bo­sa calan­te: pas­san­do dal ple­ni­lu­nio all’ul­ti­mo quar­to la luna sor­ge e tra­mon­ta sem­pre più tar­di. Inol­tre si ridu­ce la fac­cia illu­mi­na­ta e dimi­nui­sce l’in­ten­si­tà del­la lumi­no­si­tà not­tur­na. Dai mas­si­mi del­le maree vive l’am­piez­za dimi­nui­sce progressivamente.
  • Ulti­mo quar­to: Luna e Sole tor­na­no su due assi orto­go­na­li tan­to che vedia­mo illu­mi­na­ta solo mez­za fac­cia luna­re (quel­la oppo­sta rispet­to al pri­mo quar­to). La Luna sor­ge intor­no a mez­za­not­te e tra­mon­ta cir­ca a mez­zo­gior­no. Le maree che si veri­fi­ca­no sono nuo­va­men­te quel­le maree mor­te o di qua­dra­tu­ra e dun­que di mini­ma ampiez­za. L’il­lu­mi­na­zio­ne not­tur­na è anco­ra pre­sen­te ben­ché l’in­ten­si­tà sia la metà rispet­to alla luna piena.
  • Luna calan­te: si ridu­ce pian pia­no la fac­cia illu­mi­na­ta del­la luna e l’am­piez­za del­le maree aumen­ta avvi­ci­nan­do­si ai mas­si­mi del novilunio.

Le fasi luna­ri (Imma­gi­ne dal web in ingle­se, pri­va di attri­bu­zio­ne cer­ta). Tra­dot­ta e modificata.

Le fasi lunari

Volen­do rias­su­me­re in poche paro­le quan­to appe­na det­to basta con­si­de­ra­re che le maree più ampie (e quin­di le cor­ren­ti di marea più for­ti) si han­no con la luna nuo­va e la luna pie­na men­tre quel­le di ampiez­za mino­re si han­no ai quar­ti di luna. Le dif­fe­ren­ze tra luna nuo­va e luna pie­na riguar­da­no l’il­lu­mi­na­zio­ne not­tur­na e non van­no tra­scu­ra­te poi­ché la luce gio­ca un ruo­lo deter­mi­nan­te l’at­ti­vi­tà di mol­tis­si­mi pesci.

Caratteristiche del ritmo tidale

Per rit­mo tida­le si inten­de la tipi­ca oscil­la­zio­ne rit­mi­ca del­le maree, il ciclo che pas­sa da un mini­mo (pic­co di bas­sa marea) ad un mas­si­mo (pic­co di alta marea). L’in­ter­val­lo tra due alte (o due bas­se) maree suc­ces­si­ve è appros­si­ma­ti­va­men­te di 12 ore e 30 minu­ti, per­tan­to una bas­sa marea segui­rà un’al­ta marea cir­ca ogni sei ore e poco più. L’as­so­lu­ta pre­ci­sio­ne è per il pesca­to­re que­stio­ne abba­stan­za super­flua in quan­to una ses­sio­ne di pesca dura per un cer­to nume­ro di ore e quin­di si ragio­na più che altro a fasi: fase di pic­co (bas­so o alto), fase di sali­ta e fase di discesa.

Rit­mo tida­le. Gra­fi­co di pre­vi­sio­ne del­le maree offer­to da Tide­Fo­re­ca­st. https://www.tide-forecast.com

Grafico maree

Anche se nei comu­ni gra­fi­ci il ciclo è rap­pre­sen­ta­to come un’o­scil­la­zio­ne con­ti­nua in real­tà il livel­lo idro­me­tri­co del mare nel suo sali e scen­di pre­sen­ta oscil­la­zio­ni più pic­co­le e irre­go­la­ri. Si può vede­re chia­ra­men­te dal gra­fi­co offer­to dal­la Rete Mareo­gra­fi­ca Nazio­na­le. Que­ste oscil­la­zio­ni mino­ri non han­no rile­van­za in mare ma ne han­no nel trat­to di foce, dove la marea gene­ra cor­ren­ti tal­vol­ta mol­to varia­bi­li anche in una mede­si­ma fase. Nel­lo stes­so gra­fi­co si nota bene anche come i pic­chi di bas­sa e alta marea imme­dia­ta­men­te suc­ces­si­vi si tro­vi­no a poco più di sei ore l’u­no dal­l’al­tro, come un pic­co sia distri­bui­to in un arco di tem­po di cir­ca due ore e come una fase di sali­ta o disce­sa duri media­men­te quat­tro ore.

Rit­mo tida­le. Gra­fi­co dei livel­li idro­me­tri­ci regi­stra­ti offer­to dal­la Rete­re Mareo­gra­fi­ca Nazio­na­le. https://www.mareografico.it

Grafico maree

Nel trat­to di foce acca­de più o meno quel­lo che suc­ce­de in mare ben­ché l’in­fluen­za del­la marea decre­sca man mano che si pro­ce­de ver­so mon­te per l’as­sot­ti­gliar­si del cuneo sali­no. In que­sto ambien­te le cor­ren­ti di marea han­no effet­ti macro­sco­pi­ci poi­ché nel­le varie fasi è evi­den­te il cam­bio di cor­ren­te e in alcu­ni momen­ti (fase di marea in sali­ta fino al pic­co) può gene­rar­si addi­rit­tu­ra una dop­pia cor­ren­te con un flus­so super­fi­cia­le che spin­ge ver­so val­le ed un flus­so pro­fon­do (il cuneo sali­no) che spin­ge ver­so mon­te. È faci­le intuir­ne l’im­por­tan­za, soprat­tut­to nel­la pesca al col­po, per quan­to con­cer­ne il setup del­le len­ze e la pasturazione.

Rit­mo tida­le. Gra­fi­co dei livel­li idro­me­tri­ci del trat­to di foce del fiu­me Arno regi­stra­ti dal Cen­tro Fun­zio­na­le di Regio­ne Tosca­na. https://www.cfr.toscana.it

Grafico maree Arno
Link spon­so­riz­za­ti

Condizioni meteo: le maree meteorologiche

Ne abbia­mo già par­la­to a pro­po­si­to del­la pres­sio­ne atmo­sfe­ri­ca. Una bas­sa pres­sio­ne si asso­cia ad un innal­za­men­to del livel­lo idro­me­tri­co e il ven­to che sof­fia ver­so la costa con­tri­bui­sce anch’es­so all’in­nal­za­men­to (sovral­zo di ven­to). Se ne dedu­ce che a livel­lo costie­ro l’al­ta marea astro­no­mi­ca e le sue cor­ren­ti eser­ci­ta­no effet­ti che sono aumen­ta­ti in caso di bas­sa pres­sio­ne atmo­sfe­ri­ca e pre­sen­za di ven­to “fora­no” (che da fuo­ri spin­ge ver­so la costa).

Quale fase di marea è la migliore?

A que­sta doman­da la ripo­sta può esse­re teo­ri­ca o pra­ti­ca. A livel­lo teo­ri­co le fasi miglio­ri sono quel­le in cui c’è movi­men­to di acqua e quin­di cor­ren­te, dun­que sali­ta o disce­sa, men­tre i pic­chi di marea rap­pre­sen­ta­no una con­di­zio­ne di sta­ti­ci­tà. Ciò tut­ta­via potreb­be esse­re in con­tra­sto con le “rile­va­zio­ni” pra­ti­che, cioè l’os­ser­va­zio­ne del pesca­to­re. Biso­gna con­si­de­ra­re infat­ti che gli effet­ti del­le maree sono“spot spe­ci­fi­ci“e “spe­cie spe­ci­fi­ci” il che signi­fi­ca una sola cosa: è impos­si­bi­le gene­ra­liz­za­re e far­lo sareb­be asso­lu­ta­men­te sba­glia­to. In spot in cui le cor­ren­ti deter­mi­na­no effet­ti macro­sco­pi­ci, come ad esem­pio il trat­to di foce, ogni fase di marea ha un approc­cio abba­stan­za spe­ci­fi­co e que­sto vale in par­ti­co­la­re per la pesca al col­po (bolo­gne­se, ingle­se). Per fare un esem­pio su tut­ti, la pesca in trat­te­nu­ta bloc­ca­ta alla spi­go­la si effet­tua meglio duran­te la fase di marea calan­te, il che nel trat­to di foce deter­mi­na una cor­ren­te ad uni­co ver­so: i bigat­ti­ni sfu­si cala­no in scia e la len­za si dispo­ne in dia­go­na­le. Nel­la fase di sali­ta del­la marea si veri­fi­ca inve­ce il feno­me­no del­la dop­pia cor­ren­te e ne risen­te sia la pastu­ra­zio­ne che il con­trol­lo del­la len­za. Non che le spi­go­le non sia­no in atti­vi­tà ma occor­re cam­bia­re approc­cio per otte­ne­re buo­ni risultati.

Alba lun­go il trat­to di foce duran­te la fase di alta marea. Pisa, fiu­me Arno.

Tratto di foce

La teoria solunare: mito o realtà?

For­mu­la­ta da John Alden Knight nel 1926 e ogget­to di sva­ria­te spe­ri­men­ta­zio­ni negli anni a segui­re, si basa sul­la capa­ci­tà che han­no par­ti­co­la­ri posi­zio­ni del­la luna e del sole di influen­za­re l’at­ti­vi­tà degli ani­ma­li. In linea gene­ra­le ven­go­no iden­ti­fi­ca­ti due perio­di mag­gio­ri, del­la dura­ta di due ore cir­ca e due perio­di mino­ri del­la dura­ta di cir­ca un’o­ra. I perio­di mag­gio­ri sono quel­li in cui la Luna tran­si­ta sopra e sot­to lo spot (dal lato oppo­sto del­la Ter­ra). I perio­di mino­ri cor­ri­spon­do­no con l’al­ba e il tra­mon­to lunare.

Perio­di mag­gio­ri e mino­ri cal­co­la­ti da Meto­pe­sca. https://meteopesca.com

Solunare

Pur ammet­ten­do un cer­to effet­to di que­sti movi­men­ti del­la luna (tran­si­to supe­rio­re, infe­rio­re, alba e tra­mon­to) non è pos­si­bi­le ovvia­men­te tra­scu­ra­re gli altri fat­to­ri (sta­gio­ne, tem­pe­ra­tu­ra, lumi­no­si­tà, pres­sio­ne baro­me­tri­ca, marea, ecc.) in quan­to sono tut­ti respon­sa­bi­li di modi­fi­ca­zio­ni del com­por­ta­men­to dei pesci.
Come è sta­to ripe­tu­to mol­te vol­te, sia sul blog che in rivi­sta, più che il sin­go­lo fat­to­re è la com­bi­na­zio­ne dei vari fat­to­ri ad esse­re impor­tan­te ed è a que­sto che dob­bia­mo guar­da­re. In altre paro­le tan­ti più fat­to­ri favo­re­vo­li si som­ma­no in un dato momen­to tan­to mag­gio­ri saran­no le pro­ba­bi­li­tà di cat­tu­ra. Vi fac­cio un esem­pio mol­to sem­pli­ce di momen­to idea­le, anche se spot e spe­cie specifico:

  • Tar­get: Spi­go­la
  • Tec­ni­ca: bolo­gne­se in trat­te­nu­ta bloc­ca­ta nel trat­to di foce.
  • Sta­gio­ne: autun­no inol­tra­to (novem­bre).
  • Lumi­no­si­tà: cam­bio di luce (cre­pu­sco­lo e alba sola­re), cie­lo nuvoloso.
  • Fase luna­re: luna nuova.
  • Perio­do solu­na­re: perio­do mino­re di alba luna­re che coin­ci­de con l’al­ba solare.
  • Pres­sio­ne: bas­sa pres­sio­ne in arri­vo (24 ore pri­ma circa).
  • Fase di marea: calan­te (cor­ren­te a ver­so unico)

Ogni spe­cie ha la sua sta­gio­ne, il suo ran­ge di tem­pe­ra­tu­ra ambien­ta­le otti­ma­le, il momen­to del­la gior­na­ta più pro­fi­cuo men­tre la pesca in mare e la pesca in foce han­no anch’es­se le loro spe­ci­fi­ci­tà e in cia­scu­no di que­sti con­te­sti addi­rit­tu­ra le sin­go­le tec­ni­che o approc­ci sono influen­za­ti dal­le diver­se condizioni.
La scel­ta del momen­to miglio­re per una bat­tu­ta di pesca è dun­que un com­bi­na­to di espe­rien­za ed osser­va­zio­ne gene­ra­le.

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