Al pane è stato dedicato sempre molto spazio in rivista ed è noto che rappresenti, almeno per me, una delle esche cui difficilmente si può rinunciare, ed in ogni stagione aggiungo, benché probabilmente sia il periodo invernale quello in cui esprime il massimo del suo potenziale. Quel carattere universale che non distingue tra acqua dolce e mare, la multifunzionalità che lo rende esca e pastura allo stesso momento, infine la possibilità di confezionare un elevato numero di inneschi, tutti molto appetibili ma dalle caratteristiche anche assai diverse, fanno del pane l’immancabile compagno di tante avventure. Senza ripetere quanto già pubblicato in newsletter vediamo qui un metodo pratico, anzi il più pratico in assoluto, per utilizzarlo come esca sia nella pesca al colpo che in quella a fondo, nello specifico legering e feeder.
I punzoni (bread o bait punches)
Il punzone è uno strumento che consente di ricavare dischi dalla mollica del pane. Dischi di vario diametro (dipende dal tipo di approccio e dalla misura dell’amo) che possono essere più o meno compressi regolando di fatto la consistenza del boccone e la sua durata in acqua. Né più né meno. I dischi vengono poi innescati in molti modi ma sostanzialmente se ne possono identificare due: innesco diretto e hair rig con quick stop.
Il pane da usare è quello bianco, morbido, tipo Pan Bauletto. Il pane da toast (Pancarrè) è più secco ma si può comunque utilizzare dopo averlo leggermente inumidito.
Pan Bauletto. Per gli inneschi si utilizza la mollica ricavandone dei dischi con punzoni commerciali oppure una comune siringa tagliata all’apice.
Esistono punzoni commerciali, molto belli e di svariate marche, ma personalmente preferisco utilizzare una semplice siringa tagliata (si elimina il cono di connessione all’ago con un taglierino): svolge la stessa funzione e consente di creare bocconi di diverso spessore e densità (dipende da quanto si preme sullo stantuffo mentre si impedisce la fuoriuscita dei dischi con il dito).
Rispetto ai punzoni la siringa consente di ricavare anche più dischi impilati e di comprimerli in modo da ottenere cilindri di pane dalla tenuta sull’amo anche notevole.
Gli inneschi
Dei tanti inneschi possibili ne mostro qui giusto due, che sono i più utilizzati. L’innesco diretto sull’amo è un classico. Con la siringa si creano uno o più dischi di compressione/densità desiderata e si appuntano sull’amo come si farebbe per qualsiasi altra esca. Un tipo di innesco che si può utilizzare sia nella pesca al colpo che nella pesca a fondo (nelle sue varie declinazioni).
Innesco diretto del disco o dei dischi sull’amo.
Quando si pesca a fondo l’alternativa all’innesco diretto è l’hair rig con quick (speed) stop. La lunghezza del capello è da mettere in relazione al numero di dischi di pane che si intende applicare e al possibile utilizzo di un sistema popup (nugget, pezzetto di boilie, ecc.). Consiglio di creare diversi terminali con hair rig di varia lunghezza così da poterli rapidamente sostituire in base alle esigenze.
Quick/Speed stop e realizzazione del rig. La lunghezza del capello dipende dal tipo di innesco che si intende utilizzare (numero di dischi ed eventualmente popup).
Se l’hair rig è sinonimo di carp fishing e in generale di acqua dolce ciò non significa che non sia un sistema utilizzabile anche in mare. Benché i pesci di mare non aspirino il boccone ma lo mordano, quando l’amo è sufficientemente vicino all’esca finisce comunque in bocca al pesce e , in aggiunta, essendo collocato alla periferia tende a determinare allamate a livello del labbro, la parte più carnosa e distante dai denti.
Innesco su hair rig. Si noti un sistema popup (nugget) alla base dell’innesco sotto i dischi di pane. Il popup è opzionale ma si tratta di una soluzione interessante da prendere in considerazione come variante di innesco.