Elba Fishing Blog
Pesca sportiva in mare e in acqua dolce. Tecniche, attrezzature, esperienze.

Montature: helicopter rig

Tem­po di let­tu­ra: 10 minu­ti

La mon­ta­tu­ra ad eli­cot­te­ro (heli­cop­ter rig) è tra le più uti­liz­za­te nel carp fishing. Sep­pur meno popo­la­re quan­do par­lia­mo di fee­der fishing, anche in que­sta disci­pli­na man­tie­ne ele­va­ta la sua effi­ca­cia (sia in mare che in acqua dol­ce) pur­ché se ne cono­sca­no i pre­gi e i difet­ti o, meglio, la si uti­liz­zi con logi­ca. Come per altre mon­ta­tu­re esi­sto­no diver­se varian­ti e addi­rit­tu­ra dei kit appo­si­ta­men­te stu­dia­ti per la sua rea­liz­za­zio­ne. In que­sto arti­co­lo pren­de­re­mo in con­si­de­ra­zio­ne una serie di setup piut­to­sto sem­pli­ci, com­po­sti di pochis­si­mi ele­men­ti di faci­le repe­ri­bi­li­tà e più in linea con le esi­gen­ze del fee­de­ri­sta, i cui tar­get sono chia­ra­men­te diver­si da quel­li del car­pi­sta, come del resto il tipo di approc­cio e le attrez­za­tu­re.

Helicopter rig: quando e perché

Il rig quan­do rea­liz­za­to con cura pre­sen­ta una note­vo­le pro­prie­tà anti­tan­gle (anti­gro­vi­glio) e quin­di un’ot­ti­ma lan­cia­bi­li­tà anche a lun­ga distan­za gra­zie alla pos­si­bi­li­tà di rota­zio­ne del brac­cio­lo ter­mi­na­le intor­no alla len­za madre. Si trat­ta poi di un rig mol­to uti­le quan­do la pesca avvie­ne su fon­da­li sof­fi­ci sab­bio­si, limac­cio­si, in pre­sen­za di erba, detri­ti o alghe e in gene­ra­le in tut­te quel­le situa­zio­ni in cui si pre­ve­de che la zavor­ra spro­fon­di por­tan­do­si die­tro il ter­mi­na­le che fini­reb­be per risul­ta­re nasco­sto o poco visi­bi­le al pesce. Que­sta situa­zio­ne per il fee­de­ri­sta può esse­re più com­ples­sa da affron­ta­re in quan­to la zavor­ra è rap­pre­sen­ta­ta dal pastu­ra­to­re e non da un sem­pli­ce piom­bo. Vedre­mo dun­que che alcu­ni pastu­ra­to­ri lavo­ra­no meglio di altri quan­do si affron­ta­no fon­da­li mol­li.
In ulti­mo l’he­li rig ha un otti­mo com­por­ta­men­to in cor­ren­te mode­ra­ta, cosa che non gua­sta quan­do si affron­ta­no il fiu­me ed il trat­to di foce, come anche alcu­ne tur­bo­len­ze che si pos­so­no gene­ra­re in mare.

Effetto autoferrante (bolt effect) e varianti

Nel carp fishing, sia per le zavor­re uti­liz­za­te che per la bre­vi­tà del brac­cio­lo ter­mi­na­le, l’he­li rig è in gene­re auto­fer­ran­te. Nel fee­der dipen­de mol­to dal tipo di setup che rea­liz­zia­mo. Se il fee­der è rela­ti­va­men­te leg­ge­ro e per neces­si­tà il brac­cio­lo ter­mi­na­le si tro­va piut­to­sto in alto e di una cer­ta lun­ghez­za, la mon­ta­tu­ra ten­de ad assu­me­re più somi­glian­za con un pater­no­ster, risul­tan­do meno auto­fer­ran­te e mol­to più sen­si­bi­le. La scel­ta dipen­de come al soli­to da tan­ti fat­to­ri tra cui, oltre le con­di­zio­ni ambien­ta­li, anche il tipo di pesce che inten­dia­mo insi­dia­re. Il carp fishing è una disci­pli­na spe­cia­li­sti­ca men­tre il fee­der fishing può esse­re orien­ta­to alla cat­tu­ra di spe­cie diver­se che, di con­se­guen­za, richie­do­no tal­vol­ta varia­zio­ni nel­la strut­tu­ra del rig.
In pas­sa­to, più che ora, vi sono sta­te acce­se discus­sio­ni sul fat­to che que­ste varian­ti potes­se­ro ave­re un ruo­lo nel fee­der se mes­se in rela­zio­ne a mon­ta­tu­re più tra­di­zio­na­li come appun­to il pater­no­ster ed run­ning rig. Fer­mo restan­do che nel­la pesca ognu­no è giu­sto che la pen­si come vuo­le e rispet­tan­do l’o­pi­nio­ne di tut­ti, nel­la pra­ti­ca (e negli anni) sem­pre più match anglers han­no inve­ce pro­po­sto tale approc­cio sia in acque com­mer­cia­li che natu­ra­li dove, nel­le giu­ste con­di­zio­ni, appa­re una solu­zio­ne effi­ca­ce e mol­to ver­sa­ti­le.

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Helicopter rig tradizionale

Nel­la sua ver­sio­ne più clas­si­ca l’he­li rig non solo è ruo­tan­te ma anche par­zial­men­te scor­re­vo­le. Quan­do il fee­der toc­ca il fon­do il brac­cio­lo ter­mi­na­le non vie­ne “schiac­cia­to in bas­so”, come acca­dreb­be con un clas­si­co run­ning rig, ma ha la pos­si­bi­li­tà di ada­giar­si sul­la super­fi­cie del fon­da­le sen­za subi­re la tra­zio­ne del­la zavor­ra che lo fareb­be spro­fon­da­re. Se ad un rig del gene­re vi si asso­cia anche un inne­sco mol­to leg­ge­ro, neu­tro (esca che bilan­cia il peso del­l’a­mo) o addi­rit­tu­ra pop-up, l’e­sca risul­te­rà sem­pre ben visi­bi­le, anche se il fon­da­le è sof­fi­ce (sab­bia, limo, detri­ti, ecc.). Tut­to sta nel set­ta­re la giu­sta altez­za del siste­ma di stop a mon­te, fun­zio­ne del­la mor­bi­dez­za del fon­do e quin­di del­la ten­den­za a spro­fon­da­re del­la zavor­ra. Si trat­ta poi di un rig a brac­cio­lo medio-cor­to che, in asso­cia­zio­ne ad un fee­der di un cer­to peso, risul­ta discre­ta­men­te auto­fer­ran­te. Volen­do sche­ma­tiz­za­re:

  • Mon­ta­tu­ra: Heli rig tra­di­zio­na­le
  • Fon­da­le: sof­fi­ce, erba o alghe
  • Cor­ren­te: len­ta o assen­te
  • Pesci: gru­fo­la­to­ri

Non fa mol­ta dif­fe­ren­za che si ope­ri in mare, nel trat­to di foce o in acqua dol­ce. Si trat­ta di una mon­ta­tu­ra che nel­le giu­ste con­di­zio­ni si uti­liz­za tan­to per cat­tu­ra­re car­pe che sara­ghi (al net­to ovvia­men­te del­le dif­fe­ren­ti esche e pastu­re).
Atten­zio­ne par­ti­co­la­re va riser­va­ta, oltre che alla posi­zio­ne del­lo stop a mon­te del brac­cio­lo, alla tipo­lo­gia di pastu­ra­to­re. Pur­trop­po nel fee­der fishing se il pastu­ra­to­re affon­da trop­po vie­ne com­pro­mes­so il richia­mo dei pesci poi­ché la pastu­ra non rie­sce a libe­rar­si cor­ret­ta­men­te.
Sul fon­da­le sof­fi­ce dovrem­mo innan­zi­tut­to uti­liz­za­re il minor peso pos­si­bi­le che, per ovvie ragio­ni, ren­de il fee­der meno incli­ne a spro­fon­da­re. Inol­tre tan­to più il fee­der rima­ne sol­le­va­to dal fon­do meglio è. Uti­liz­zan­do pastu­ra­to­ri piut­to­sto leg­ge­ri può pre­sen­tar­si  però il pro­ble­ma di rag­giun­ge­re la distan­za volu­ta ed ecco che le carat­te­ri­sti­che e le neces­si­tà richie­ste tro­va­no nei fee­der long distan­ce la solu­zio­ne idea­le.

Alcu­ni fee­der con piom­bo basa­le (in coda). Sul fon­da­le sof­fi­ce ten­do­no a posi­zio­nar­si in ver­ti­ca­le (o in dia­go­na­le) e quin­di a rima­ne­re più sol­le­va­ti di quel­li con piom­bo late­ra­le. Essen­do pro­get­ta­ti per rag­giun­ge­re lun­ghe distan­ze pre­sen­ta­no un’ot­ti­ma lan­cia­bi­li­tà  anche quan­do piut­to­sto leg­ge­ri.

Long distance feeders

L’ef­fet­to auto­fer­ran­te di una mon­ta­tu­ra è lega­to, tra gli altri fat­to­ri, al peso del­la zavor­ra. Ne vie­ne che uti­liz­zan­do fee­der leg­ge­ri è in que­sto caso mol­to limi­ta­to. Insi­sto nel sot­to­li­near­lo per­ché l’he­li rig nel fee­der fishing non ha pro­prio tut­te le carat­te­ri­sti­che del paren­te stret­to uti­liz­za­to nel carp fishing. Tut­ta­via non tut­ti i fon­da­li sono sof­fi­ci alla stes­sa manie­ra o pre­sen­ta­no uno stra­to di erba o alghe del­la stes­sa altez­za. Il peso del fee­der che andre­mo ad uti­liz­za­re sarà dun­que varia­bi­le da spot a spot e a secon­da di que­sto la mon­ta­tu­ra risul­te­rà più o meno auto­fer­ran­te. Inol­tre, vale la pena ripe­ter­lo, par­lia­mo di acque mol­to len­te o fer­me e quin­di l’u­so di que­sti pastu­ra­to­ri è sen­z’al­tro giu­sti­fi­ca­to.
Una solu­zio­ne alter­na­ti­va può esse­re l’u­ti­liz­zo di pastu­ra­to­ri abba­stan­za alti e con super­fi­cie di appog­gio mol­to ampia. Anche que­sta carat­te­ri­sti­ca ridu­ce la ten­den­za a spro­fon­da­re ma va pre­sa in con­si­de­ra­zio­ne in casi spe­ci­fi­ci. La lan­cia­bi­li­tà è mino­re rispet­to ai pre­ce­den­ti e per que­sto moti­vo pre­fe­ri­sco uti­liz­zar­li sul­la cor­ta o medio-cor­ta distan­za, su fon­da­li solo rela­ti­va­men­te sof­fi­ci e in pre­sen­za di mag­gior cor­ren­te di fon­do. Alcu­ni model­li han­no i fori mol­to ampi se non addi­rit­tu­ra rego­la­bi­li e que­sto con­sen­te di uti­liz­za­re que­sti block-end anche con pastu­re sfa­ri­na­te (ground­bait).

Due “oval” block-end dal­la super­fi­cie di appog­gio mol­to ampia.

River feeder

Mol­to buo­ni sono anche gli open-end con piom­bo late­ra­le lar­go e alto, di dimen­sio­ni medio-gran­di. In alcu­ni model­li il piom­bo è dota­to di pie­di­ni di anco­rag­gio che ne aumen­ta­no la sta­bi­li­tà su fon­da­li sab­bio­si e in pre­sen­za di cor­ren­te. Si trat­ta di pastu­ra­to­ri che se anche affon­da­no per una cer­ta quo­ta nel fon­da­le con­sen­to­no, gra­zie all’a­per­tu­ra di buon dia­me­tro, un rila­scio eccel­len­te del­la pastu­ra.
Ave­re a dispo­si­zio­ne più di una tipo­lo­gia di fee­der è sem­pre con­si­glia­to per una ses­sio­ne di pesca otti­ma­le.

Fee­der open-end da cor­ren­te, con piom­bo late­ra­le lar­go e piut­to­sto alto dota­to di pie­di­ni di anco­rag­gio.

Heli rig

Fat­te tut­te que­ste con­si­de­ra­zio­ni pas­sia­mo alla mon­ta­tu­ra in sé. In pri­mo luo­go si rea­liz­za diret­ta­men­te sul­la len­za madre, sen­za shock lea­der o altri nodi a mon­te. Il per­ché? Se il pastu­ra­to­re si inca­glia e si ha una rot­tu­ra a mon­te il pesce ha più pro­ba­bi­li­tà di libe­rar­si sfi­lan­do lo stop­per in alto, che ser­ve solo a set­ta­re l’al­tez­za e deve muo­ver­si con faci­li­tà. Non uti­liz­zia­mo dun­que uno stop­per trop­po pic­co­lo che altri­men­ti scor­re­reb­be con trop­pa dif­fi­col­tà.

Heli rig clas­si­co, par­zial­men­te scor­re­vo­le.

Helicopter rig

In sequen­za: sul­la len­za madre fac­cia­mo scor­re­re un pri­mo stop­per (abba­stan­za lar­go), una girel­la di con­nes­sio­ne per il brac­cio­lo ter­mi­na­le (nor­ma­le o a sgan­cio rapi­do, come pre­fe­ri­te) ed un secon­do stop­per in gom­ma. In ulti­mo leghia­mo una girel­la con moschet­to­ne per l’at­tac­co al fee­der. La mon­ta­tu­ra è fini­ta.
Nel­la foto pote­te vede­re un anti­tan­gle a mani­cot­to (slee­ve) appli­ca­to alla girel­la di con­nes­sio­ne per il brac­cio­lo ter­mi­na­le deri­va­to. Non è sem­pre neces­sa­rio e comun­que si può inse­ri­re al biso­gno. Dipen­de dal dia­me­tro e dal­la lun­ghez­za del brac­cio­lo: tan­to più è sot­ti­le e lun­go, tan­to più può esse­re uti­le l’an­ti­tan­gle. Con­si­glio comun­que di par­ti­re sen­za e di appli­car­lo esclu­si­va­men­te in caso (in real­tà abba­stan­za raro) che si veri­fi­chi­no gro­vi­gli che il mec­ca­ni­smo di rota­zio­ne non rie­sce ad evi­ta­re.
Per quan­to con­cer­ne i brac­cio­li ter­mi­na­li deri­va­ti, sono dei veri e pro­pri ter­mi­na­li che andia­mo a rea­liz­za­re di diver­sa lun­ghez­za a secon­da del tipo di approc­cio e di pre­da che inten­dia­mo insi­dia­re. Di soli­to si trat­ta di ter­mi­na­li abba­stan­za cor­ti (8–15 cm) e di buon dia­me­tro se il tar­get sono i gru­fo­la­to­ri di taglia gene­ro­sa che man­gia­no vici­no alla pastu­ra in acqua fer­ma o mol­to len­ta. In que­sto caso gli inne­schi sono per lo più volu­mi­no­si e i rap­por­ti len­za madre/terminale riflet­to­no un po’ quel­li che uti­liz­zia­mo a method (es. 0.22/0.20 oppu­re 0.25/0.22). Vi sono casi per i qua­li l’ap­proc­cio va alleg­ge­ri­to, vuoi per­ché il tar­get pas­sa a pesci di taglia mino­re o per­ché si deve vin­ce­re una mag­gior dif­fi­den­za. In que­sti casi gli inne­schi sono più pic­co­li, con ami più leg­ge­ri ed il ter­mi­na­le scen­de allo 0.18 o 0.16. Quan­do i ter­mi­na­li sono così sot­ti­li è bene allun­gar­li un po’ ed essen­do meno rigi­di può gio­va­re l’u­so del­l’an­ti­tan­gle.

Inse­ri­men­to sul ter­mi­na­le del­l’an­ti­tan­gle a mani­cot­to tra­mi­te unci­no. Il ter­mi­na­le vie­ne fat­to scor­re­re al suo inter­no a  par­ti­re dal­l’a­so­la di con­nes­sio­ne.

Sleeve Antitangle

Gli anti­tan­gle a mani­cot­to (slee­ves) sono mol­to pra­ti­ci. Basta infi­lar­li sul brac­cio­lo ter­mi­na­le (tra­mi­te un ago da inne­sco dota­to di pic­co­lo unci­no) e poi inca­strar­li nel­la girel­la di con­nes­sio­ne. Ne esi­sto­no di varia lun­ghez­za e van­no ovvia­men­te rela­zio­na­ti a quel­la del ter­mi­na­le; essen­do facil­men­te remo­vi­bi­li pos­sia­mo uti­liz­zar­li a secon­da del­le neces­si­tà sen­za dover inter­ve­ni­re sul­la mon­ta­tu­ra.
Se non li ave­te a dispo­si­zio­ne pote­te uti­liz­za­re un tubi­ci­no di sili­co­ne, di quel­li che si usa­no per fer­ma­re il filo sul­le deri­ve dei gal­leg­gian­ti; il dia­me­tro vie­ne scel­to in fun­zio­ne del­la girel­la di con­nes­sio­ne al ter­mi­na­le e la lun­ghez­za segue gli stes­si cri­te­ri appe­na visti.

Paternoster style

Pur allon­ta­nan­do­si dal­le carat­te­ri­sti­che clas­si­che, il rig ad eli­cot­te­ro man­tie­ne la sua vali­di­tà anche in approc­ci diver­si, orien­ta­ti a pre­de che pre­fe­ri­sco­no esche più pic­co­le e leg­ge­re, inter­cet­tan­do­le ad una cer­ta distan­za dal fee­der, per moti­vi di cor­ren­te o dif­fi­den­za.  In que­sto sce­na­rio l’he­li rig man­tie­ne la rota­zio­ne del brac­cio­lo ter­mi­na­le (uti­le duran­te il lan­cio e nel faci­li­ta­re la dispo­si­zio­ne del fina­le in caso di leg­ge­ra cor­ren­te) ma dal pun­to di vista strut­tu­ra­le somi­glia più ad un pater­no­ster.
L’Heli rig in sti­le pater­no­ster è con­si­glia­to in acque fer­me o con cor­ren­te linea­re mode­ra­ta e l’e­sca più uti­liz­za­ta (ben­ché non esclu­si­va) è il bigat­ti­no. Si trat­ta di un approc­cio clas­si­co quan­do si inten­de insi­dia­re pesci come ora­te, spi­go­le e cave­da­ni in mare e nel trat­to di foce fino al suo pun­to più a mon­te. Cito que­ste tre spe­cie per­ché sono tra le più dif­fi­den­ti e soli­ta­men­te richie­do­no len­ze abba­stan­za lun­ghe e sot­ti­li.
Ovvia­men­te la mon­ta­tu­ra non ha alcu­na spe­ci­fi­ci­tà e a secon­da del­lo spot con­sen­te di cat­tu­ra­re pra­ti­ca­men­te ogni pesce che entri in pastu­ra. Se il tar­get sono pesci di taglia medio-gran­de che non van­no trop­po per il sot­ti­le, il ter­mi­na­le può esse­re gene­ro­so e fino ad un dia­me­tro del­lo 0.17, spe­cial­men­te se in fluo­ro­car­bon (che è più rigi­do), la rea­liz­za­zio­ne del­la mon­ta­tu­ra è estre­ma­men­te sem­pli­ce. Se l’ap­proc­cio richie­sto è par­ti­co­lar­men­te leg­ge­ro, con dia­me­tri ter­mi­na­li infe­rio­ri allo­ra può esse­re uti­le rea­liz­za­re il fina­le in due spez­zo­ni.

Heli rig sti­le pater­no­ster.

Heli rig

In ogni caso la mon­ta­tu­ra base, ridot­ta ai mini­mi ter­mi­ni, è la stes­sa. In sequen­za, inse­ria­mo uno stop­per in gom­ma sul­la len­za madre, poi la girel­la di con­nes­sio­ne al ter­mi­na­le e a segui­re due stop­per in gom­ma a val­le per rea­liz­za­re lo sno­do. A que­sto pun­to inclu­dia­mo una girel­la con moschet­to­ne (per con­net­te­re il fee­der) in una bril­la­tu­ra di cir­ca 15 cm che chiu­de­re­mo con un nodo a otto a dop­pia spi­ra. Si trat­ta di un sem­pli­ce nodo ad otto nel qua­le tut­ta­via il capo libe­ro pas­sa due vol­te. Il moti­vo di que­sta varian­te è rea­liz­za­re un nodo leg­ger­men­te più gros­so cosic­ché i due stop­per a val­le risul­ti­no ben bloc­ca­ti ed impos­si­bi­li­ta­ti nel­lo scor­re­re in dire­zio­ne del fee­der.

Dop­pia spi­ra nel nodo a otto.

Nodo otto doppia spira

Dal pun­to di vista fun­zio­na­le la girel­la di con­nes­sio­ne al ter­mi­na­le si tro­va tra uno stop­per a mon­te e due stop­per a val­le, libe­ra di ruo­ta­re (il siste­ma di stop­per non deve bloc­car­la del tut­to e lascia­mo qual­che mil­li­me­tro di spa­zio). Per il moti­vo det­to in pre­ce­den­za a mon­te appli­chia­mo sem­pre e solo uno stop­per men­tre a val­le il siste­ma di stop non deve ave­re pos­si­bi­li­tà di scor­re­re; per que­sto moti­vo di stop­per in gom­ma ne met­tia­mo due e li fac­cia­mo pog­gia­re su un nodo di dia­me­tro gene­ro­so.

Non bloc­ca­re com­ple­ta­men­te la girel­la di con­nes­sio­ne al ter­mi­na­le tra gli stop­per altri­men­ti se ne com­pro­met­te la rota­zio­ne attor­no all’as­se del­la len­za madre. È suf­fi­cien­te lascia­re uno spa­zio di qual­che mil­li­me­tro.

Heli rig

In que­sta mon­ta­tu­ra la lun­ghez­za del brac­cio­lo ter­mi­na­le segue le rego­le clas­si­che del pater­no­ster ed ha una lun­ghez­za mini­ma pari a tre vol­tre quel­la del­la bril­la­tu­ra di attac­co al fee­der. Ipo­tiz­zan­do di aver rea­liz­za­to una bril­la­tu­ra di 15 cm, il brac­cio­lo ter­mi­na­le misu­re­rà come mini­mo 45 cm.

Heli rig in sti­le pater­no­ster. In que­sto caso vie­ne uti­liz­za­to un cage fee­der per vei­co­la­re una pastu­ra mista con­te­nen­te ground­bait (sfa­ri­na­ti) e bigat­ti­ni mor­ti. Il ter­mi­na­le è uni­co e del­la misu­ra 0.18. Si trat­ta di un approc­cio da dedi­ca­re a pesci di taglia in acqua dol­ce. Esca: ciuf­fet­to di bigat­ti­ni mor­ti.

Heli rig paternoster
bigattini morti
bigattini morti

Non vor­rei com­pli­ca­re il discor­so, già abba­stan­za lun­go, ma come accen­na­to in pre­ce­den­za il brac­cio­lo ter­mi­na­le può esse­re rea­liz­za­to in due spez­zo­ni col­le­ga­ti in loop to loop. Con­si­de­ra­te­la come pos­si­bi­li­tà ma solo in caso uti­liz­zia­te ter­mi­na­li par­ti­co­lar­men­te sot­ti­li ed abbia­te pro­ble­mi di gro­vi­gli. In que­sto caso il brac­cio­lo deri­va­to pre­ve­de una por­zio­ne supe­rio­re (più lun­ga del­la bril­la­tu­ra) di dia­me­tro mag­gio­re rispet­to a quel­la infe­rio­re (fina­le vero e pro­prio). Alcu­ni pesca­to­ri sug­ge­ri­sco­no tubi­ci­ni in sili­co­ne, altri rea­liz­za­no trec­ce: sono tut­te solu­zio­ni pos­si­bi­li, ma non ser­ve com­pli­car­si la vita ed un con­net­to­re di dia­me­tro gene­ro­so (es. 0.25–0.30) risul­ta abba­stan­za rigi­do da evi­ta­re gro­vi­gli ed è velo­cis­si­mo da rea­liz­za­re.

Ter­mi­na­le in due spez­zo­ni. La por­zio­ne a mon­te (con­nes­sa allo sno­do) è rea­liz­za­ta con un filo di dia­me­tro gene­ro­so (0.25–0.30) con ai capi due aso­le: una di con­nes­sio­ne all’at­tac­co rapi­do del­lo sno­do ed una di con­nes­sio­ne al fina­le vero e pro­prio.

Heli rig
Heli rig
heli rig

Vor­rei con­clu­de­re con alcu­ne con­si­de­ra­zio­ni sul­la sal­va­guar­dia del pesce. Rispet­to ad un pater­no­ster clas­si­co l’He­li rig, gra­zie al fat­to che il brac­cio­lo deri­va­to può sfi­lar­si dal­la len­za madre (in caso di rot­tu­re a mon­te), rie­sce a garan­ti­re una mag­gior pro­ba­bi­li­tà di soprav­vi­ven­za del­la pre­da alla­ma­ta. Veri­fi­car­lo è mol­to sem­pli­ce: vi capi­te­rà infat­ti di nota­re come, dopo un com­bat­ti­men­to con una pre­da di taglia, lo stop­per a mon­te si sia spo­sta­to di diver­si cen­ti­me­tri (in gene­re acca­de alla pri­ma par­ten­za). È dun­que pre­su­mi­bi­le che se il fee­der si inca­glia e la len­za si rom­pe, il pesce rie­sca a sfi­la­re lo stop­per a mon­te e a libe­rar­si (a meno che non lo abbia­te appli­ca­to trop­po stret­to). Se tut­ta­via sie­te par­ti­co­lar­men­te pre­oc­cu­pa­ti che que­sto mec­ca­ni­smo pos­sa venir meno (spe­cie per le pre­de di taglia mino­re) il con­si­glio è quel­lo di non con­net­te­re il fee­der diret­ta­men­te alla girel­la sul­la bril­la­tu­ra ma di inter­por­re tra que­sta e il pastu­ra­to­re un pic­co­lo anel­lo di filo dal dia­me­tro infe­rio­re: in caso di inca­glio l’a­nel­lo di filo si rom­pe­rà pri­ma del­la len­za madre e potre­te recu­pe­ra­re il pesce.

2 commenti su “Montature: helicopter rig”

    • È una tipo­lo­gia di pesca al col­po mol­to bel­la; pur­trop­po non alla por­ta­ta di tut­ti. Attrez­za­tu­ra e spot la ren­do­no poco pra­ti­ca­bi­le al di fuo­ri del­l’am­bi­to ago­ni­sti­co. Però leg­go sem­pre volen­tie­ri gli arti­co­li a riguar­do 😉

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