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Pesca sportiva in mare e in acqua dolce. Tecniche, attrezzature, esperienze.

Pesca all’inglese: sparidi dalla scogliera

Tem­po di let­tu­ra: 9 minu­ti

Quan­do par­lia­mo di pesca al col­po dal­la sco­glie­ra e di spa­ri­di ci rife­ria­mo essen­zial­men­te alle due spe­cie più comu­ni che fre­quen­ta­no que­sto habi­tat: il sara­go e l’oc­chia­ta. Di soli­to l’ap­proc­cio più comu­ne è con la bolo­gne­se ma soprat­tut­to in caso di ven­to, scel­ta la posta­zio­ne idea­le, la pesca all’in­gle­se anche in sco­glie­ra sa espri­me­re tut­to il suo poten­zia­le. I moti­vi sono dovu­ti essen­zial­men­te al fat­to che la can­na ingle­se è più cor­ta, reat­ti­va, maneg­ge­vo­le e robu­sta del­la bolo­gne­se, che il wag­gler ha una lan­cia­bi­li­tà straor­di­na­ria e che le mon­ta­tu­re sono più sem­pli­ci. Pescan­do all’in­gle­se si van­no dun­que ad eli­mi­na­re inu­ti­li com­pli­ca­zio­ni e se orga­niz­zia­mo bene la posta­zio­ne, uti­liz­zan­do un buon panie­re con fee­der arm, l’e­spe­rien­za sarà otti­ma anche quan­do le con­di­zio­ni ambien­ta­li non sono del­le miglio­ri.

Sco­glie­ra natu­ra­le. Per pesca­re all’in­gle­se è fon­da­men­ta­le sce­glie­re con cura dove e come posi­zio­nar­si in modo che tut­te le ope­ra­zio­ni, dal lan­cio al con­trol­lo del­la len­za, fino al recu­pe­ro del pesce, pos­sa­no svol­ger­si como­da­men­te e in sicu­rez­za.

Pesca all'inglese dalla scogliera

Lo spot e la postazione

In pri­mo luo­go dob­bia­mo indi­vi­dua­re una zona piut­to­sto pia­neg­gian­te dove poter mon­ta­re il panie­re. Con­si­glio panie­ri leg­ge­ri e facil­men­te tra­spor­ta­bi­li, spe­cie se dove­te cam­mi­na­re un po’. Ovvia­men­te il panie­re deve esse­re mes­so per­fet­ta­men­te in pia­no e a que­sto sco­po, se non in dota­zio­ne (tal­vol­ta non ci sono, altre vol­te ce n’è solo una), con­si­glio di aggiun­ge­re del­le pic­co­le livel­le a bol­la (leg­gi recen­sio­ne) da appli­ca­re sul tela­io in allu­mi­nio.

La posta­zio­ne. Un panie­re o un pan­chet­to rego­la­bi­li con fee­der arm sono fon­da­men­ta­li per­ché con­sen­to­no di pesca­re con la mas­si­ma como­di­tà e di posi­zio­na­re per­fet­ta­men­te la can­na. Aggiun­ge­te del­le livel­le a bol­la se il panie­re non ne ha oppu­re ne ha una sola.

Paniere da pesca livella a bolla

L’al­tez­za del­la sco­glie­ra deve esse­re com­pa­ti­bi­le con il gua­di­no che ave­te a dispo­si­zio­ne e non deve costrin­ger­vi a mano­vre peri­co­lo­se duran­te il recu­pe­ro del pesce. Spes­so si sot­to­va­lu­ta que­sto aspet­to ma gli sco­gli bagna­ti sono mol­to insi­dio­si e non è il caso di fare gli eroi spe­cie se sie­te da soli: gua­di­na­re un pesce di media taglia in con­di­zio­ni avver­se non è una pas­seg­gia­ta.
Lo spot scel­to in que­sta ses­sio­ne è un mio clas­si­co del­le avven­tu­re elba­ne. Si trat­ta di una sco­glie­ra situa­ta tra due spiag­ge, con fon­da­le impor­tan­te (cir­ca 8 metri) e subi­to a pic­co. L’al­tez­za dal pelo del­l’ac­qua, nel­la mia posta­zio­ne, è gesti­bi­le con un un gua­di­no da 4 metri ma un metro in più di mani­co non gua­sta affat­to; in que­sti casi meglio abbon­da­re che esse­re in difet­to. Il fon­da­le è pre­va­len­te­men­te ghia­io­so con qual­che sco­glio subi­to sot­to, per lo più pia­neg­gian­te e ten­den­te al sab­bio­so mano mano che si va ver­so lar­go.

Cer­ca­te di orga­niz­za­re la posta­zio­ne in modo da ave­re tut­to a por­ta­ta di mano. A tal fine spen­de­re qual­che minu­to in più all’i­ni­zio eli­mi­na per­di­te di tem­po più rile­van­ti duran­te l’a­zio­ne di pesca.

Pesca all'inglese dalla scogliera

In que­sti spot gli approc­ci con l’in­gle­se sono essen­zial­men­te due: o si pesca con lo scor­re­vo­le (e quin­di sul fon­do) o si pesca con il fis­so (a mez­z’ac­qua). Vale qui spen­de­re due paro­le sul com­por­ta­men­to dei pesci, spe­cie quan­do c’è ven­to ed un po’ di mare for­ma­to. I pesci di mez­z’ac­qua sono tipi­ca­men­te le spi­go­le, da insi­dia­re al cre­pu­sco­lo e ai cam­bi di luce, e le occhia­te; ma quan­do il mare si muo­ve anche i sara­ghi ten­do­no ad alzar­si e data la tipo­lo­gia di sco­glie­ra i pesci stan­no a pochi metri se non addi­rit­tu­ra raden­ti agli sco­gli.  Altra con­si­de­ra­zio­ne da fare riguar­da la pastu­ra­zio­ne: se pastu­ra­te a bigat­ti­ni sfu­si su otto metri di fon­do e sono pre­sen­ti pesci di mez­z’ac­qua come le occhia­te ben poche lar­ve scen­de­ran­no oltre la metà del­la colon­na d’ac­qua e quin­di con­vie­ne pre­sen­ta­re l’e­sca a quel livel­lo. Saran­no gli even­tua­li gru­fo­la­to­ri a sali­re per inter­cet­ta­re il nutri­men­to.
Per pesca­re bene sul fon­do sareb­be neces­sa­rio incol­la­re i bigat­ti­ni oppu­re affi­dar­si al gal­leg­gian­te con pastu­ra­to­re, due opzio­ni che qui non pren­de­re­mo in con­si­de­ra­zio­ne.

Attrezzatura

Can­ne e muli­nel­li li abbia­mo già visti negli arti­co­li pre­ce­den­ti quin­di limi­tia­mo­ci ad un bre­ve rias­sun­to: can­na ingle­se in tre pez­zi da 14–15 pie­di (4,20–4,50 m) e muli­nel­lo 4000 con filo affon­dan­te del­lo 0.18. In real­tà potrem­mo sin­te­tiz­za­re anche sui gal­leg­gian­ti ma qui, come al soli­to, a me pia­ce sof­fer­mar­mi un po’ più a lun­go. In que­sta ses­sio­ne ho scel­to un Kri­stall cui ho appor­ta­to qual­che pic­co­la e sem­pli­ce modi­fi­ca al fine di ren­der­lo più respon­si­vo e visi­bi­le nel­le diver­se con­di­zio­ni di mare ed illu­mi­na­zio­ne.

Kri­stall wag­gler con anten­na cava e guai­na ter­mo­re­strin­gen­te nera.

Galleggiante inglese waggler Kristall

Chia­ra­men­te que­ste sono scel­te per­so­na­li e non sie­te costret­ti a far­le vostre tut­ta­via il con­cet­to di tara­tu­ra e visi­bi­li­tà andreb­be­ro pre­si comun­que in con­si­de­ra­zio­ne, qua­le che sia il gal­leg­gian­te che inten­de­te uti­liz­za­re.
Il Kri­stall è uno straight wag­gler con bul­bo (bodied) poco pro­nun­cia­to, par­zial­men­te piom­ba­to (4/5/6+1) e total­men­te tra­spa­ren­te. A cor­ta distan­za e con mare ad olio si uti­liz­za così com’è, taran­do­lo in modo che fuo­rie­sca dal­l’ac­qua la sola por­zio­ne nera, bian­ca e ros­sa del­l’an­ten­na. Sono più o meno 3 cm di anten­na cava e mul­ti­co­lo­re che lo ren­do­no sen­si­bi­le e visi­bi­le il giu­sto nel­la mag­gior par­te del­le con­di­zio­ni di illu­mi­na­zio­ne.

Waggler Kristall

Uti­liz­zan­do un adat­ta­to­re tra­spa­ren­te da star­light, un’an­ten­na cava addi­zio­na­le da 4.5 mm ed un ter­mo­re­strin­gen­te nero fora­to, pos­sia­mo modi­fi­ca­re l’an­ten­na per aumen­tar­ne la visi­bi­li­tà a distan­za, in pre­sen­za di mare for­ma­to ed in caso di for­ti rifles­si lumi­no­si sul­l’ac­qua (o più in gene­ra­le quan­do il nero si vede meglio del colo­re).

Appli­ca­zio­ne del­l’an­ten­na cava addi­zio­na­le colo­ra­ta.

Waggler Kristall
Waggler Kristall

Allun­gan­do l’an­ten­na del wag­gler con la cava addi­zio­na­le (e ovvia­men­te gio­can­do anche sul­la tara­tu­ra) lo ren­dia­mo meno sen­si­bi­le e più ido­neo alla pesca in caso di mare for­ma­to, limi­tan­do i fal­si affon­da­men­ti. L’an­ten­na cava è poi estre­ma­men­te visi­bi­le e spor­gen­do di più faci­li­ta la let­tu­ra se deci­dia­mo di pesca­re ad una distan­za mag­gio­re.

Appli­ca­zio­ne del­la guai­na ter­mo­re­strin­gen­te nera.

Waggler Kristall
Waggler Kristall

Se il colo­re (ros­so o gial­lo fluo) risul­ta poco distin­gui­bi­le sul pelo del­l’ac­qua a cau­sa del­le con­di­zio­ni di illu­mi­na­zio­ne pos­sia­mo infi­ne appli­ca­re la guai­na ter­mo­re­strin­gen­te nera. Guai­na che pos­sia­mo far spor­ge­re (infi­lan­do­la sino al foro) oppu­re appli­ca­re fino a copri­re per inte­ro l’an­ten­na addi­zio­na­le.
Ricor­do che sia­mo noi a deci­de­re quan­ta anten­na (e quan­to colo­re) fuo­rie­sce dal­l’ac­qua in quan­to dipen­de dal­la tara­tu­ra del gal­leg­gian­te (quan­ti pal­li­ni met­tia­mo in len­za come piom­ba­tu­ra pas­si­va e/o atti­va); ne vie­ne che il wag­gler saprà adat­tar­si ad ogni con­di­zio­ne e neces­si­tà. Ragio­na­men­ti simi­li pote­te far­li per qual­sia­si altro gal­leg­gian­te ingle­se pren­den­do spun­to da quan­to appe­na det­to.

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Montatura

In que­sta ses­sio­ne la mia scel­ta è sta­ta quel­la di pesca­re a mez­z’ac­qua con l’in­ten­to di sfrut­ta­re la pastu­ra­zio­ne a lar­ve sfu­se e di inter­cet­ta­re i pesci sol­le­va­to dal fon­do. Un approc­cio mira­to a pre­de come spi­go­le (pur­trop­po que­sta vol­ta non per­ve­nu­te), occhia­te e sara­ghi a cor­tis­si­ma distan­za. La len­za è dun­que qua­si a tut­ta can­na, giu­sto il mar­gi­ne per il lan­cio, che si può ridur­re a 70–80 cm. Con una len­za così lun­ga gua­di­na­re il pesce non è un pro­ble­ma in quan­to la posta­zio­ne di pesca è mol­to sol­le­va­ta dal­la super­fi­cie del­l’ac­qua.
Uno dei van­tag­gi del­la pesca all’in­gle­se è la sem­pli­ci­tà quin­di non andia­mo a com­pli­ca­re il setup se non col­l’ac­cor­tez­za di rea­liz­za­re un ter­mi­na­le lun­go in due spez­zo­ni e di usa­re even­tual­men­te la trec­cia anti­tan­gle (ma solo se notia­mo gro­vi­gli in fase di lan­cio).

Montatura Inglese scogliera mezz'acqua

Ricor­dia­mo­ci sem­pre che quan­do si par­la di mon­ta­tu­re val­go­no più le indi­ca­zio­ni gene­ra­li e la logi­ca che è alla base del setup più che il setup in sé. In altre paro­le ogni pesca­to­re (a secon­da di come lan­cia e gesti­sce una len­za), ogni spot e ogni con­di­zio­ne (ven­to fron­ta­le, late­ra­le, sta­to del mare e via dicen­do) richie­do­no len­ze diver­se. Met­tia­mo dei dise­gni dun­que come pura indi­ca­zio­ne ma pos­so assi­cu­rar­vi che in una sin­go­la ses­sio­ne le varia­zio­ni ci sono spes­so.
Sostan­zial­men­te le len­ze sono due. La pri­ma mon­ta­tu­ra si usa in con­di­zio­ni di cal­ma e si va ad estre­miz­za­re la natu­ra­lez­za e a ridur­re al mas­si­mo la visi­bi­li­tà del­l’ap­pa­ra­to pescan­te. Non si usa piom­ba­tu­ra atti­va e si pesca sen­za piom­bo. L’u­ni­ca accor­tez­za è rea­liz­za­re il ter­mi­na­le in due spez­zo­ni (indi­ca­ti­va­men­te 2/3 supe­rio­ri più gene­ro­so e 1/3 infe­rio­re più sot­ti­le). Que­sto sia per una ragio­ne di lan­cia­bi­li­tà che di gra­dien­te di ela­sti­ci­tà con la len­za madre. Nota­re che anche la misu­ra del­l’a­mo è ridot­ta. La secon­da mon­ta­tu­ra vede inve­ce la pre­sen­za di una piom­ba­tu­ra atti­va posta ini­zial­men­te al cen­tro (ter­zo cen­tra­le del ter­mi­na­le in due spez­zo­ni). Anche i dia­me­tri sono leg­ger­men­te mag­gio­ri come la misu­ra del­l’a­mo.

La trec­cia anti­tan­gle (opzio­na­le).

Treccia antitangle

L’u­so di una trec­cia anti­tan­gle è opzio­na­le e, a mio pare­re, qua­si mai neces­sa­rio. La pesca si effet­tua a cor­ta distan­za e anche in pre­sen­za di ven­to è raro che si veri­fi­chi­no gro­vi­gli in fase di lan­cio. Comun­que sia, nel caso la trec­cia si appli­ca subi­to sot­to la piom­ba­tu­ra pas­si­va e alla trec­cia si col­le­ga poi il ter­mi­na­le in due spez­zo­ni. Io ulti­ma­men­te pre­fe­ri­sco uti­liz­za­re nodi piut­to­sto che girel­le e con­net­to­ri otte­nen­do così set­to­ri col­le­ga­ti n modo più rigi­do. Quin­di nel caso lego la len­za madre ad un capo del­la trec­cia con un Clinch su filo dop­pia­to e poi il ter­mi­na­le all’al­tro capo del­la trec­cia con una boc­ca di lupo. Ma sono pre­fe­ren­ze per­so­na­li quin­di sen­ti­te­vi libe­ri di col­le­ga­re la trec­cia come meglio cre­de­te.

A sini­stra: col­le­ga­men­to del­la trec­cia alla len­za madre con un sem­pli­ce Clinch su filo dop­pia­to. A destra: col­le­ga­men­to del ter­mi­na­le alla trec­cia con una boc­ca di lupo.

Treccia antitangle
Treccia antitangle

Azione di pesca

Se peschia­mo a mez­z’ac­qua (che poi son comun­que cir­ca 4 metri di pro­fon­di­tà) pastu­ria­mo poco e mol­to spes­so. Io di soli­to lan­cio cir­ca 5 lar­ve al minu­to per­ché non deve esser­ci mol­ta scel­ta (tra esca e pastu­ra) ma la colon­na d’ac­qua deve vede­re un con­ti­nuo scen­de­re di bigat­ti­ni. È chia­ro che si trat­ta di una misu­ra e di una fre­quen­za rela­ti­va a come va la gior­na­ta e a come rispon­do­no i pesci. L’im­por­tan­te è che le lar­ve ven­ga­no con­su­ma­te pri­ma di rag­giun­ge­re il fon­do altri­men­ti, se si depo­si­ta­no su que­sto e noi peschia­mo mol­to sol­le­va­ti finia­mo fuo­ri pastu­ra.
È un approc­cio, vale la pena ripe­ter­lo, che mira ai pesci di mez­z’ac­qua (spi­go­le e occhia­te) e a far sol­le­va­re i sara­ghi. Cosa che avvie­ne più rapi­da­men­te se c’è un po’ di mare mos­so ma che acca­de anche a mare cal­mo.

Il meto­do è sem­pre il soli­to: si lan­cia più distan­te, poi si pastu­ra ed infi­ne si avvi­ci­na il wag­gler por­tan­do­lo sopra l’a­rea pastu­ra­ta. Una vol­ta in zona si con­ti­nua a pastu­ra­re poche lar­ve alla vol­ta.

Pesca all'inglese dalla scogliera

L’inne­sco del bigat­ti­no è sin­go­lo e late­ra­le poi­ché deve con­fon­der­si per­fet­ta­men­te con le lar­ve in disce­sa. Quin­di amo mol­to pic­co­lo (ran­ge 18–22) e a filo abba­stan­za sot­ti­le, da non lede­re la lar­va inne­sca­ta sot­to­pel­le. Può sem­bra­re esa­ge­ra­to per gli spa­ri­di, pesci noto­ria­men­te dal­l’ap­pa­ra­to buc­ca­le duro ed estre­ma­men­te com­bat­ti­vi. Ma non dove­te, o alme­no io non voglio, pre­clu­de­re la pos­si­bi­li­tà di inter­cet­ta­re qual­che spi­go­la e tra i due pre­fe­ri­sco il rischio di per­de­re lo spa­ri­de.

L’oc­chia­ta, clas­si­ca pre­da di mez­z’ac­qua.

Occhiata

Se ave­te tara­to bene il gal­leg­gian­te e ste­so la len­za anche quel­la a tut­to fina­le pri­va di piom­ba­tu­ra atti­va, la più len­ta ma anche la più natu­ra­le in asso­lu­to, mostra una buo­na respon­si­vi­tà e con­sen­te di inter­ve­ni­re abba­stan­za rapi­da­men­te sul­le man­gia­te evi­tan­do alla­ma­tu­re pro­fon­de. Di soli­to la rego­la che appli­co è piut­to­sto sem­pli­ce: len­za pri­va di piom­bo in caso di mare cal­mo e qual­che pal­li­no (n. 8 o n.6) nel ter­zo pros­si­mo alla giun­zio­ne con l’ul­ti­mo spez­zo­ne di ter­mi­na­le in caso di mare mos­so. Nel com­ples­so entram­be le len­ze sono comun­que leg­ge­ris­si­me.

I sara­ghi sono soli­ti alzar­si se i bigat­ti­ni non si depo­si­ta­no sul fon­do.

Sarago

D’al­tron­de pescan­do a mez­z’ac­qua e pastu­ran­do a lar­ve sfu­se non vi sono ragio­ni per impic­ca­re il fina­le e l’in­ne­sco deve segui­re le stes­se (più o meno) flut­tua­zio­ni (in cala­ta e in cor­ren­te) dei bigat­ti­ni sfu­si. Situa­zio­ne mol­to dif­fi­ci­le da repli­ca­re in acqua cal­ma ed è per que­sto moti­vo che eli­mi­no ogni peso, tran­ne giu­sto quel­lo del­l’a­mo che è ine­vi­ta­bi­le. Con il mare for­ma­to c’è inve­ce più “con­fu­sio­ne” e con­vie­ne anda­re un po’ meno per il sot­ti­le: se in acqua cal­ma non appli­co piom­ba­tu­ra atti­va e mon­to un amo del 22, con il mare un po’ più mos­so appli­co qual­che pal­li­no e mon­to un amo del 18.
I pal­li­ni si gesti­sco­no alla soli­ta manie­ra o spo­stan­do­li dal­la piom­ba­tu­ra pas­si­va a quel­la atti­va o aggiun­gen­do­li. In ogni caso la tara­tu­ra del gal­leg­gian­te è la par­te dina­mi­ca del­l’a­zio­ne di pesca e la tara­tu­ra per­fet­ta è quel­la che rie­sce a far­vi per­ce­pi­re cor­ret­ta­men­te le toc­che, sen­za ritar­di e sen­za fal­si posi­ti­vi.

La sal­pa, uno spa­ri­de mino­re ma mol­to com­bat­ti­vo e diver­ten­te.

Salpa

I con­ti­nui aggiu­sta­men­ti e la ricer­ca del setup otti­ma­le pos­so­no sem­bra­re eser­ci­zio inu­ti­le se non addi­rit­tu­ra sco­rag­gia­re i meno appas­sio­na­ti ma pos­so assi­cu­ra­re che le dif­fe­ren­ze in ter­mi­ni di cat­tu­re sono tan­gi­bi­li. Si nota pescan­do fian­co a fian­co: chi ha il setup più accu­ra­to, gesti­sce meglio la len­za e rea­gi­sce più pron­ta­men­te anche alle mini­me sol­le­ci­ta­zio­ni cat­tu­ra di più, spe­cie quan­do di pesce ce n’è poco.
Anche la pastu­ra­zio­ne ha un ruo­lo cru­cia­le. Voglio ripe­te­re (fino alla noia) che lan­cia­re trop­pi bigat­ti­ni in que­sto approc­cio è dele­te­rio: l’e­sca diven­ta l’a­go nel paglia­io, i pesci han­no mag­gior ragio­ne di rifiu­ta­re una lar­va ano­ma­la (quel­la appun­ta­ta sul­l’a­mo, per quan­to sia­te sta­ti bra­vi ad inne­scar­la) e trop­pe lar­ve fini­sco­no sul fon­do dan­do moti­vo ai gru­fo­la­to­ri di rima­ne­re a quel livel­lo e quin­di fuo­ri dal­la vostra por­ta­ta.

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