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Il bigattino: come innescarlo

Tem­po di let­tura: 6 minu­ti

Come innescare il bigat­ti­no? Anche se la mag­gior parte dei let­tori ben sa come innescare le larve di mosca carnar­ia un blog che par­la di pesca non può esimer­si dal pub­bli­care un con­tenu­to ded­i­ca­to a questo argo­men­to. Nel far­lo cercherò di fornire più infor­mazioni pos­si­bili moti­van­do ogni scelta al fine di ren­dere la let­tura più inter­es­sante pos­si­bile. Mi auguro che tra le tante righe ci sia qual­cosa di nuo­vo o qualche spun­to anche per i più atten­ti ed esper­ti.

Anatomia in breve

Il bigat­ti­no da pesca clas­si­co (baco da sego, cagnot­to, ecc.) cor­risponde in genere al ter­zo sta­dio lar­vale del­la Sar­copha­ga carnar­ia (mosca carnar­ia). Al ter­zo sta­dio la lar­va misura medi­a­mente un cen­timetro ed è carat­ter­iz­za­ta da un cor­po di for­ma affu­so­la­ta sud­di­vi­so in undi­ci seg­men­ti e in cui si riconoscono una porzione ante­ri­ore, più ridot­ta e appun­ti­ta, cor­rispon­dente alla tes­ta ed una porzione pos­te­ri­ore, cau­dale e di mag­gior diametro cor­rispon­dente alla coda.

Bigat­ti­no al ter­zo sta­dio lar­vale (si noti la pre­sen­za del­la mac­chia scu­ra dor­sale).

Bigattino

Par­ti­co­lari del­la tes­ta (sin­is­tra) e del­la coda (destra) con gli spira­coli pos­te­ri­ori.

Bigattino Testa
Bigattino Coda

La lar­va è dota­ta di movi­men­to gra­zie ad una serie di con­trazioni peri­staltiche coor­di­nate e se pos­ta su un piano oriz­zon­tale si può notare come tale movi­men­to la fac­cia pro­cedere sul­la super­fi­cie ven­trale, men­tre quel­la dor­sale (riconosci­bile gra­zie alla clas­si­ca mac­chia scu­ra) rimane sem­pre riv­ol­ta ver­so l’al­to. Questo aspet­to è par­ti­co­lar­mente impor­tante quan­do si par­la di inneschi e quin­di del posizion­a­men­to del­l’amo che deve alter­are il meno pos­si­bile il movi­men­to nat­u­rale del­l’esca quan­do ques­ta si tro­va ada­gia­ta sul fon­do. Nel­la tes­ta del bigat­ti­no è vis­i­bile l’appa­ra­to buc­cale cefa­lo-faringeo muni­to due unci­ni che, mossi da pic­col­is­si­mi mus­coli, sono in gra­do di strap­pare fibre di carne.
La lar­va è sprovvista di occhi. Poco dietro e lat­eral­mente, da entram­bi i lati del pro­to­torace, vi sono gli spira­coli ante­ri­ori, delle aper­ture che avreb­bero un ruo­lo nel­la res­pi­razione benché meno impor­tante rispet­to agli spira­coli pos­te­ri­ori.
Gli spira­coli pos­te­ri­ori, all’estrem­ità cau­dale, sono quel­li che molti pesca­tori definis­cono impro­pri­a­mente “occhi­et­ti” e ven­gono uti­liz­za­ti dal bigat­ti­no per res­pi­rare quan­do la tes­ta affon­da e si fa stra­da nel­la carne.
La mac­chia scu­ra dor­sale tipi­ca dei bigat­ti­ni fres­chi rap­p­re­sen­ta infine l’ap­pa­ra­to diges­ti­vo (goz­zo e intesti­no medio) rip­ieno di cibo. Quan­do il bigat­ti­no ces­sa di ali­men­ta­r­si, pri­ma di evol­vere in pupa, l’in­testi­no viene svuo­ta­to attra­ver­so l’aper­tu­ra anale pos­te­ri­ore, la mac­chia grad­ual­mente scom­pare e il col­ore vira dal bian­cas­tro iniziale al gial­las­tro.
Ne viene che riconoscere i bigat­ti­ni fres­chi richiede l’osser­vazione di queste carat­ter­is­tiche: col­ore chiaro, movi­men­ti vivaci e mac­chia scu­ra grande e ben evi­dente sul dor­so. Al con­trario i bigat­ti­ni vec­chi sono più scuri, si muovono più lenta­mente, sono privi di mac­chia dor­sale e pre­sen­tano una cuti­co­la più spes­sa e tenace.

Comportamento in acqua

In acqua cal­ma e fer­ma (in assen­za di tur­bolen­za e/o cor­rente impor­tante) e al net­to dei movi­men­ti, il bigat­ti­no affon­da più o meno in oriz­zon­tale cioè con asse mag­giore par­al­le­lo (si fa per dire) alla super­fi­cie del­l’ac­qua e al piano del fon­do. Se in queste con­dizioni noi pre­sen­ti­amo la lar­va sin­go­la sul­l’amo in cala­ta e soll­e­va­ta dal fon­do (under depth) sarà bene che abbia lo stes­so ori­en­ta­men­to di quelle che scen­dono e tra le quali deve con­fonder­si. Questo è il moti­vo per il quale nel­la pesca a pesci molto sospet­tosi in acque chiare e ferme spes­so si par­la di innesco lat­erale, cioè con il bigat­ti­no appun­ta­to appe­na sot­to pelle nel­la parte cen­trale. Questo innesco influen­za non solo la dis­po­sizione del bigat­ti­no ma anche la veloc­ità di disce­sa, fat­tore tut­tavia ril­e­vante solo in caso di lenze leg­geris­sime se non addirit­tura prive di piom­bat­u­ra atti­va. In ogni caso si trat­ta del­la pre­sen­tazione in asso­lu­to più nat­u­rale quan­do l’esca è soll­e­va­ta dal fon­do.
Dis­cor­so diver­so è se il bigat­ti­no deve lavo­rare pog­gia­to sul fon­do (over depth). Le con­dizioni sono sem­pre le stesse poiché non devono esser­ci fat­tori che ne alteri­no il nor­male com­por­ta­men­to, quin­di acqua cal­ma, fer­ma o molto lenta. In questo caso il bigat­ti­no tende a dis­porsi dis­te­so sul fon­dale e, almeno per breve tem­po, è addirit­tura capace di “cam­minare”. In questo caso l’in­nesco non dovrà dis­tur­bare la posizione e il movi­men­to del bigat­ti­no sul fon­do. L’in­nesco del bigat­ti­no sin­go­lo sarà dunque per la coda con la pun­ta del­l’amo riv­ol­ta ver­so l’al­to.
In con­dizioni di cor­rente e moto caotico/turbolento delle larve in pas­tu­ra è più com­p­lesso intuire come si pre­senti­no agli occhi del pesce i bigat­ti­ni e molto prob­a­bil­mente lo faran­no in modal­ità diver­sa da lar­va a lar­va moti­vo per il quale l’in­nesco del bigat­ti­no sin­go­lo può essere vari­abile anche se di soli­to si preferisce per la tes­ta o per la coda.
Gli inneschi di più bigat­ti­ni sul­lo stes­so amo han­no lo scopo di pre­sentare un boc­cone più gen­eroso a pesci che non van­no trop­po per il sot­tile (vuoi per abi­tu­di­ni intrin­seche o del momen­to). Si trat­ta di inneschi meno nat­u­rali in quan­to, tranne il caso che si stia pas­tu­ran­do con l’in­col­la­to, in acqua il pesce non tro­verà mai due o tre larve unite tra loro. Sono comunque molto effi­caci ed uti­liz­za­ti, specie quan­do si sale di diametro con il finale e sono richi­esti ami più gran­di. Si trat­ta di inneschi per pesca sul fon­do (ter­mi­nale sdra­ia­to nel­la pesca al colpo oppure leg­ering e feed­er), per con­dizioni di acque scure e in gen­erale quan­do l’at­trazione visi­va gio­ca un ruo­lo ril­e­vante. Molto uti­liz­za­ti sono gli inneschi mul­ti­pli di bigat­ti­ni mor­ti nel­la pesca di vari ciprini­di in acqua dolce.

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Gli inneschi in dettaglio

Innesco singolo laterale

Si uti­liz­za nel­la pesca al colpo con ami molto pic­coli e ter­mi­nali sot­tili nel­l’ap­proc­cio in cala­ta e sospe­so dal fon­do in acqua fer­ma o molto lenta. Lo scopo è quel­lo di mimare un affon­da­men­to più nat­u­rale pos­si­bile ed un asset­to allo sta­to stazionario (a cala­ta ter­mi­na­ta) più o meno oriz­zon­tale e sim­i­le a quel­lo delle altre larve in disce­sa. Innesco da pesci dif­fi­den­ti che man­giano in cala­ta o a mez­z’ac­qua. Otti­mo per le spigole. L’amo va appun­ta­to appe­na sot­to pelle e lat­eral­mente (non sul­la mac­chia scu­ra dor­sale).

innesco bigattino

Innesco singolo per la testa

Sim­i­le al prece­dente ma molto meno nat­u­rale in cala­ta. Pre­sen­ta una spic­ca­ta vivac­ità ma una vital­ità ridot­ta. Otti­mo per la pesca al colpo con amo leg­ger­mente sospe­so o a sfio­rare il fon­do. A questo liv­el­lo va bene sia per l’ac­qua fer­ma che cor­rente.

innesco bigattino

Innesco singolo per la coda

Si trat­ta di un innesco per lenze che lavo­ra­no sdra­iate sul fon­do (over depth nel­la pesca al colpo ma anche leg­ering e feed­er). L’amo viene appun­ta­to sot­to pelle a liv­el­lo del­la coda in direzione ven­tro-dor­sale (la pun­ta del­l’amo deve essere riv­ol­ta ver­so l’al­to). L’in­nesco è ben real­iz­za­to se il bigat­ti­no riesce a cam­minare sul dor­so del­la mano (test per mimare il com­por­ta­men­to sul fon­do).

innesco bigattino

Innesco singolo a calzetta

Il bigat­ti­no viene calza­to sul gam­bo (medio-lun­go) del­l’amo a par­tire dal­la porzione pos­te­ri­ore in modo che la tes­ta del bigat­ti­no si col­lochi prossi­ma alla cur­vatu­ra del­l’amo. La mobil­ità del­la lar­va è lim­i­ta­ta. Si uti­liz­za gen­eral­mente per pic­coli pesci dal­la man­gia­ta estrema­mente del­i­ca­ta che ten­dono a “rov­inare” (il clas­si­co bigat­ti­no “ciuc­cia­to”) la lar­va sin­go­la innesca­ta in altri modi sen­za rimanere alla­mati.

innesco bigattino

Innesco doppio testa-coda

Uno degli inneschi mul­ti­pli più conosciu­ti ed uti­liz­za­ti. Il pri­mo bigat­ti­no (ver­so il gam­bo) viene innesca­to per la coda, il sec­on­do (ver­so la pun­ta) per la tes­ta. Lo scopo è di ridurre l’ef­fet­to eli­ca che si ver­i­fi­ca se inneschi­amo i due bigat­ti­ni dal­la stes­sa parte. Anche se l’in­gom­bro a liv­el­lo del­la cur­vatu­ra del­l’amo è il medes­i­mo è sem­pre con­sigli­a­bile che la parte più sot­tile del­la lar­va (la tes­ta) sia quel­la più prossi­ma alla pun­ta.

innesco bigattino

Innesco doppio testa-laterale

In prat­i­ca il pri­mo bigat­ti­no viene innesca­to lat­erale e fat­to scor­rere sul gam­bo del­l’amo men­tre il sec­on­do, innesca­to per la tes­ta, va a col­lo­car­si nel­la cur­vatu­ra. L’in­nesco mantiene una notev­ole vivac­ità ed è più cor­poso rispet­to a quel­lo sin­go­lo per la sola tes­ta. Non è sogget­to ad effet­to eli­ca e rap­p­re­sen­ta un’op­por­tu­nità inter­es­sante per pre­sentare un boc­cone più gen­eroso ma rel­a­ti­va­mente com­pat­to che nasconde il gam­bo del­l’amo.

innesco bigattino

Innesco a ciuffetto

Si trat­ta di un innesco per ami abbas­tan­za gran­di e des­ti­na­to a gru­fo­la­tori. Si uti­liz­za nel­la pesca a fon­do sia a bigat­ti­no vivo che mor­to (quest’ul­ti­mo per lo più in fiume). Per una ques­tione di ingom­bro del­la cur­vatu­ra è con­sigli­a­bile innescare i bigat­ti­ni per la tes­ta; così facen­do le code si aprono a ven­taglio men­tre la pun­ta del­l’amo rimane ben lib­era.

innesco bigattino

9 commenti su “Il bigattino: come innescarlo”

  1. Buon­giorno Sig. Fran­co com­pli­men­ti davvero per i suoi arti­coli, sono sem­pre davvero com­pleti det­tagliati e cap­il­lari nonchè, dato il loro spes­sore tec­ni­co, con­tribuis­cono a fare chiarez­za spes­so su molti dub­bi rel­a­tivi alla nos­tra pas­sione in spe­cial modo per quan­to attiene la pesca a bolog­nese e il feed­er.
    Vole­vo, se pos­si­bile dare un sug­ger­i­men­to, se era pos­si­bile trattare in futuro come real­iz­zare in modo effi­cace la trec­cia di pane francese in casa (dato che spes­so è introv­abile pres­so i riven­di­tori) e vis­to che in alcune situ­azioni è davvero micidi­ale mes­so a con­fron­to con esche quali il panbauletto/pancarrè (i quali però non reg­gono al con­fron­to in quan­to a tenu­ta sul­l’amo) o il pet­to di pol­lo (che pure è effi­cace ma viene attac­ca­to esager­ata­mente dal­la min­u­taglia quan­do il nos­tro obi­et­ti­vo sono i mug­gi­ni).
    Dis­tin­ti salu­ti,
    Ste­fano Cus­mai

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    • Ciao Ste­fano, innanz­i­tut­to gra­zie per il com­men­to. Sul­la pesca con il pane ci sarebbe da scri­vere un libro tan­ti sono gli argo­men­ti da trattare e sì, potrem­mo aggiun­gere un arti­co­lo ded­i­ca­to al pane francese. Però per curiosità ti chiedo se gli inneschi di pan­baulet­to li hai provati tut­ti, in par­ti­co­lare i pun­zonati a bec­co di flau­to (come descrit­to nel­l’ar­ti­co­lo ded­i­ca­to). Il pan­car­rè non va bene poiché ha una strut­tura diver­sa, ma il pane da sand­wich se ben com­pres­so nel­la parte da appuntare e meno com­pres­so nel­la parte ester­na ha delle ottime carat­ter­is­tiche, sia di tenu­ta che di tenerez­za. Met­to comunque in pro­gram­ma il francese nelle esche fai da te.
      A presto,
      Fran­co

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      • Si ho prova­to ad innescar­li anche in modal­ità “dis­chet­to” tramite pun­zone pre­vio schi­ac­cia­men­to ma l’ef­fet­to con­giun­to del­l’ac­qua e del­la scar­sità di tenu­ta dovu­ta forse alla man­can­za di ingre­di­en­ti col­lan­ti o gom­mosi come nel pane francese o alla pre­sen­za del­l’or­mai onnipresente alcol ne infi­cia la tenu­ta trop­po rap­i­da­mente e al pri­mo “suc­chio” del cefa­lo viene via seg­na­lan­do­mi poco sul gal­leg­giante l’avvenu­ta rap­ina.. :-))

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        • Sicu­ra­mente una situ­azione inter­es­sante 🙂
          Io con quel pane (da sand­wich) pesco preva­len­te­mente a feed­er e le man­giate sul quiver da 0.75–1 oz si vedono bene, pro­ducen­do un tipi­co tremo­lio che cor­risponde alla “pup­pa­ta” del cefa­lo. E ti dirò che quan­do man­giano male e poco, il boc­cone tor­na a riva bel­lo zup­po ma cmq sem­pre molto resistente.
          Sono comunque boc­coni gen­erosi, ben com­pres­si e innescati su ami mai pic­col­is­si­mi e spes­so tramite hair rig. Un innesco per cefali di una cer­ta taglia che si pes­cano sul fon­do. Ma anche il fioc­co innesca­to diret­to (come nel­l’ar­ti­co­lo) ha una tenu­ta inter­es­sante, reggen­do all’at­tac­co delle aborelle che spilluzzi­cano sem­pre l’in­nesco con una cer­ta vio­len­za.
          Ques­ta rap­ina sen­za la min­i­ma seg­nalazione sig­ni­fica­ti­va sul gal­leg­giante mi tur­ba non poco 🙂 Ti chiederei qualche info in più sul set­up del­la lenza e se i pun­zoni li real­izzi con gli stru­men­ti com­mer­ciali o con la siringa.
          Quan­to al pane francese fat­to in casa la mag­gior parte delle ricette non prevede la pre­sen­za di sostanze “gom­mose” nel­l’im­pas­to. Si trat­ta per lo più di ricette sem­pli­ci e ren­der­lo più o meno gom­moso diven­ta una ques­tione di scelta del­la fari­na, di lievi­tazione e di cot­tura. Si dovrebbe cioè fare qua­si il con­trario di quel­lo che si fa per pro­durre un buon pane ali­menta­re in casa, non so se mi spiego.
          Lo met­ti­amo in cantiere. Se vuoi scriv­i­mi a redazione@… che ci teni­amo aggior­nati diret­ta­mente!

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          • La lenza è la soli­ta che viene mostra­ta nel blog nei pri­mi arti­col­im, ovvero gal­leg­giante da 1 gr (nel blog mi pare che fos­se da 1,5 gr) mon­ta­ta su filo del­lo 0,14 poi in prossim­ità del­la for­cel­la, tor­pil­la sec­ca da 0,50/0,70 g bloc­ca­ta da tre palli­ni in alto e due palli­ni in bas­so nel n°7 oppure n°8…microaggancio e for­cel­la di 70 e 50 cm, ami del n°12 per il pane o ami del n°14/16/18 per il pol­lo.
            Can­na fiorenti­na con azione morbidissima…mi diver­to a morire la pie­ga con i mug­gi­noni arri­va fino al cal­cio ;)).
            Taratu­ra del gal­leg­giante con le anten­nine auto­costru­ite da me.…(a propos­i­to ho vis­to in questo arti­co­lo un appro­fondi­men­to a riguardo…io di soli­to per avere anco­ra mag­giore sen­si­bil­ità sulle man­giate dei mug­gi­ni uso autostru­ire le anten­nine con il mate­ri­ale del­la stes­sa deri­va e ver­ni­cia­r­le par­tendo da metà con bian­co e poi rosso fluo per poi ter­minare con l’a­dat­ta­tore da 4,5 mm ottenu­to per­foran­do un clas­si­co seg­nala­tore da gal­leg­giante viene in totale una 10 di cm lun­ga, sen­si­bile e affon­dante).
            Taratu­ra del fon­do con amo sul ter­mi­nale piu lun­go appog­gia­to sul fon­do, pas­tu­ra fat­ta da me.
            Comunque gra­zie per lo drit­ta proverò il pane per sand­wich anche se a dire il vero il tipo di cefa­lo che gradisce il pane più di tut­ti è il bosega insidi­a­bile anche con bigat­ti­no per­chè per i maz­zardel­li ci vuole la pastel­la qui dalle nos­tre par­ti, il pol­lo pare invece più gra­di­to dai verze­la­ta e dalle garge d’oro.
            salu­ti,
            Ste­fano Cus­mai

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          • ah dimenticavo…nelle prove effet­tuate ho pun­zona­to il pane tramite una siringa tagli­a­ta all’estrem­ità.
            salu­ti e a presto.

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            • Ok, mi sem­bri abbas­tan­za esper­to in ques­ta pesca da esimer­mi dal dare con­sigli 🙂 Di pane da sand­wich però ce ne sono tan­ti tipi e ci sono dif­feren­ze tra le varie marche, come è nor­male che sia.
              Pro­va anche con il pane da tramezzi­ni (quel­lo sen­za bor­do), che è anco­ra più umi­do e col­loso di quel­lo da sand­wich vero e pro­prio (più lev­i­ta­to e a bolle più gran­di). La siringa va benis­si­mo, ma pro­va diver­si diametri per vedere se boc­coni più o meno gen­erosi e com­pres­si lavo­ra­no meglio.
              Pro­va anche a neb­u­liz­zare un sot­tile velo d’ac­qua sulle fette di pane e ad assot­tigliar­le con un mattarel­lo. Poi le chi­u­di nel­la pel­li­co­la per ali­men­ti e le met­ti in fri­go. La mat­ti­na seguente dovresti avere delle fette più com­pat­te e sul­l’amo puoi innescare più dis­chi. Ho fidu­cia che gira e rigi­ra lo tro­vi il modo di far­lo stare sul­l’amo quan­to bas­ta per sventare la rap­ina 😉

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  2. A propos­i­to di pesca con il pane, otti­mo il pan­car­rè “cuor di pane” all’o­lio di oli­va, poi fai il dis­chet­to con un pic­co­lo tap­po tipo quel­lo del den­tiri­cio

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