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Dosatore per piombo: misura della portata e taratura dei galleggianti

Tem­po di let­tu­ra: 4 minu­ti

Tra gli acces­so­ri fai da te per la pesca al col­po il dosa­piom­bo rive­ste un ruo­lo par­ti­co­lar­men­te impor­tan­te per colo­ro che ama­no modi­fi­ca­re i pro­pri gal­leg­gian­ti. Nasce — e que­sto è il suo sco­po —  come misu­ra­to­re del­la por­ta­ta di un gal­leg­gian­te ossia del­la quan­ti­tà di piom­bo neces­sa­ria per la sua tara­tu­ra.
Spes­so que­sto stru­men­to vie­ne pro­po­sto come uti­le ausi­lio nel­la rea­liz­za­zio­ne in casa di len­ze e mon­ta­tu­re (in gene­re per la pesca a bolo­gne­se) tut­ta­via in que­sto cam­po il suo uti­liz­zo è solo indi­ca­ti­vo. Il moti­vo è mol­to sem­pli­ce: quan­do si pre­pa­ra­no del­le len­ze a casa occor­re sem­pre (e sot­to­li­neo sem­pre) sot­to­ta­ra­re ampia­men­te il gal­leg­gian­te poi­ché le con­di­zio­ni che poi incon­tre­re­mo sul luo­go di pesca impor­ran­no obbli­ga­to­ria­men­te aggiu­sta­men­ti. Non ha sen­so, in altre paro­le, rea­liz­za­re a prio­ri len­ze per­fet­ta­men­te tara­te. Diver­so è inve­ce il discor­so del­la misu­ra, spe­cie quan­do andia­mo a modi­fi­ca­re i gal­leg­gian­ti: veri­fi­ca­re la nuo­va por­ta­ta dopo una modi­fi­ca (es. aggiun­ta di una spi­ra­le di piom­bo in deri­va o addi­rit­tu­ra tra­sfor­ma­zio­ne del­la for­ma) è un pas­so fon­da­men­ta­le.

Materiali e costruzione

Cer­can­do di non anno­iar­vi con trop­pe infor­ma­zio­ni mi limi­to all’es­sen­zia­le: alcu­ni tipi di pla­sti­ca (polie­ti­le­ne e pro­pi­le­ne) in acqua gal­leg­gia­no poi­ché han­no una den­si­tà mino­re di quel­la del flui­do in cui sono immer­si e aggiun­gen­do­vi il giu­sto peso pos­sia­mo ren­der­li neu­tri (for­za peso del­l’og­get­to iden­ti­ca alla spin­ta di Archi­me­de). Ne vie­ne che pos­sia­mo rea­liz­za­re un con­te­ni­to­re per piom­bo che, una vol­ta appli­ca­to al gal­leg­gian­te, non influi­sce sul­la sua por­ta­ta.

Il neces­sa­rio: un tap­pi­no di pla­sti­ca e due seg­men­ti di anten­na o deri­va in fibra di vetro (o car­bo­nio).

dosapiombo
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Dopo aver­ne rea­liz­za­ti di ogni for­ma e dimen­sio­ne (tut­ti per­fet­ta­men­te fun­zio­nan­ti) il con­si­glio è quel­lo di indi­vi­dua­re un tap­po che si strin­ga a cono (così da con­cen­tra­re i pal­li­ni di piom­bo), fare due fori su lati oppo­sti ed inca­strar­vi due pez­zet­ti di sot­ti­le anten­na o deri­va di gal­leg­gian­te (in fibra o in car­bo­nio). Il nostro dosa­piom­bo è qua­si ter­mi­na­to, dob­bia­mo solo occu­par­ci di ren­der­lo neu­tro.

Misu­ra del peso neces­sa­rio a ren­de­re neu­tro il dosa­piom­bo.

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Immer­gen­do il dosa­piom­bo in un reci­pien­te d’ac­qua abba­stan­za pro­fon­do note­re­mo come lo stru­men­to gal­leg­gi. Aggiun­gia­mo quin­di pro­gres­si­va­men­te peso (io uti­liz­zo pal­li­ni del n.8 pari a 0.07 gr) fino a quan­do il dosa­to­re ini­zia ad affon­da­re mol­to len­ta­men­te.
L’i­dea­le sareb­be tro­va­re il peso esat­to per ren­der­lo neu­tro (se posi­zio­na­to a mez­z’ac­qua non gal­leg­gia e non affon­da) ma è un’o­pe­ra­zio­ne mol­to lun­ga e fran­ca­men­te inu­ti­le. A noi basta che un solo pal­li­no di piom­bo in ecces­so lo fac­cia affon­da­re e quin­di sape­re che la sua “man­ca­ta neu­tra­li­tà” dipen­de da un un ecces­so di peso che al mas­si­mo è pari a 0.07 gr.

Appli­ca­zio­ne del peso “neu­tra­liz­zan­te”.

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A que­sto pun­to non rima­ne che pesa­re i pal­li­ni che abbia­mo inse­ri­to nel dosa­piom­bo (qui la bilan­cia di pre­ci­sio­ne ser­ve dav­ve­ro) e rea­liz­za­re un peso uni­co equi­va­len­te (leg­ger­men­te infe­rio­re, ma di pochis­si­mo) schiac­cian­do con le pin­ze un pal­li­no uni­co, più gran­de, e “lavo­ran­do­lo” (toglien­do il peso in ecces­so con del­le for­bi­ci). Que­sto pal­li­no schiac­cia­to, che ora ha la for­ma di un dischet­to di piom­bo, vie­ne incol­la­to alla base del dosa­to­re. Abbia­mo ter­mi­na­to.

Come usare il dosapiombo

Per appli­ca­re il dosa­piom­bo al gal­leg­gian­te basta inca­stra­re la deri­va tra i due seg­men­ti del cestel­lo. Andre­mo poi ad immer­ge­re il gal­leg­gian­te con il dosa­to­re in un reci­pien­te d’ac­qua suf­fi­cien­te­men­te alto (va bene una bot­ti­glia d’ac­qua di pla­sti­ca da 2 litri taglia­ta). Infi­ne ini­zie­re­mo ad aggiun­ge­re pal­li­ni di piom­bo nel dosa­to­re fino alla tara­tu­ra desi­de­ra­ta del gal­leg­gian­te.

Appli­ca­zio­ne del dosa­piom­bo al gal­leg­gian­te e misu­ra del­la por­ta­ta.

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Ricor­do anco­ra una vol­ta che sono con­di­zio­ni “spe­ri­men­ta­li”: una bot­ti­glia pie­na d’ac­qua di rubi­net­to è diver­sa dal­l’am­bien­te di pesca. Ma a noi non inte­res­sa poi­ché come potre­te veri­fi­ca­re voi stes­si, la misu­ra è pre­ci­sa quan­to basta a deter­mi­na­re la por­ta­ta esat­ta del gal­leg­gian­te con uno scar­to mini­mo.
Qua­lo­ra vole­ste usa­re il dosa­piom­bo per impo­sta­re (non rea­liz­za­re com­ple­ta­men­te) del­le len­ze a casa, ricor­da­te di lascia­re un mar­gi­ne del 20–25%. Tale mar­gi­ne vi con­sen­ti­rà di tara­re per­fet­ta­men­te il gal­leg­gian­te aggiun­gen­do il giu­sto peso sul luo­go di pesca.

Test del dosa­to­re: il gal­leg­gian­te da 3 gr por­ta esat­ta­men­te tre pal­li­ni da un gram­mo.

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